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Vaccino, quando torneremo alla normalità?

Investire nella ricerca e nella sanità è fondamentale: lo sapevamo anche prima, ma oggi, con una pandemia non ancora ”sconfitta”, lo risulta ancora di più. Mentre alcuni gruppi di no-vax si riuniscono ancora, anche in Italia, cercando inutilmente di bruciare le mascherine, (a detta loro ”sintomo di una dittatura”), le ricerche per un vaccino efficace contro il virus SARS-CoV-2 continuano.

Considerando la contagiosità del virus SARS-CoV-2, nel lungo termine l’unica risposta efficace è un vaccino che consenta al corpo di sviluppare un sistema di difesa contro il virus stesso prima di entrare direttamente a contatto con esso. 

Normalmente per la commercializzazione di un vaccino occorrono diversi anni, in media tra gli 8 e i 10. A causa dell’emergenza e del fatto che tutto il mondo si sta adoperando per trovare una risposta adeguata, il tempo preso in considerazione per lo sviluppo di un vaccino contro il virus SARS-CoV-2 è tra i 12 e i 18 mesi, ovvero entro la fine del 2021. 

Tuttavia dobbiamo ricordare che questa è pur sempre una visione molto ottimista; secondo Maria Elena Bottazzi, esperta e professoressa alla Baylor University, infatti: ”Magari agli inizi ne avremo uno indicato per gruppi limitati, come gli operatori sanitari, ma per averne uno di uso generale penso che serviranno almeno 3 o 4 anni” .

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS o WHO) ha affermato che un vaccino ideale anti-COVID-19 dovrebbe offrire l’immunità almeno al 70% della popolazione. Allo stesso tempo, però, sempre l’OMS sottolinea che l’efficacia minima accettabile in questo particolare caso sarebbe del 50%, percentuale fin troppo bassa per molt* espert* e virolog*.

Le fasi per la produzione di un vaccino sono diverse: dopo la fase di studio e preclinica, ne seguono altre tre in cui le persone sottoposte vengono gradualmente aumentate, e una quarta che valuta la sicurezza del prodotto finale.

(Per un ulteriore approfondimento vi rimandiamo anche al nostro post: ”Vaccino a tutti i costi”).

Ma ad oggi, a che punto sono la sperimentazione e la ricerca? 

I/Le ricercat* stanno lavorando a tre tipologie di vaccino: a RNA, a DNA e proteico. 

Il sito dell’OMS aggiorna periodicamente i risultati delle ricerche: gli ipotetici vaccini che stanno affrontando la sperimentazione clinica (ovvero una delle tre fasi intermedie) sono 42, mentre nella fase preclinica le ricerche continuano per almeno altri 151 (dati del 2 ottobre 2020). Le informazioni che possiamo ritrovare nel sito dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità sono molto dettagliate: ci comunicano ad esempio il numero di persone coinvolte, la loro età, le dosi e gli effetti collaterali verificatosi.


”Quando torneremo alla normalità?”: è una domanda che è sorta spontanea a tutt*, soprattutto nel periodo di quarantena. Ancora non abbiamo risposte. Mentre la ricerca progredisce, dobbiamo metterci nell’ottica che questa è la nostra nuova normalità, dobbiamo imparare a conviverci. Mantenere le distanze e mettersi la mascherina sono dei piccoli gesti che possiamo e dobbiamo ancora rispettare per il nostro bene e quello della collettività. Continuiamo quindi ad agire responsabilmente e fidandoci degli/delle espert*!

FONTI:

https://www.nationalgeographic.it/scienza/2020/07/coronavirus-quando-sara-pronto-un-vaccino

https://www.lescienze.it/news/2020/03/17/news/ricerca_vaccini_covid-4698830/

https://www.ars.toscana.it/2-articoli/4408-nuovo-coronavirus-vaccini-in-sperimentazione.html

https://www.who.int/publications/m/item/draft-landscape-of-covid-19-candidate-vaccines

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