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Chi è Jacinda Ardern?

Potreste aver sentito parlare recentemente di Jacinda Ardern. Ella è l’attuale prima ministra della Nuova Zelanda, è stata rieletta ad ottobre di quest’anno con numeri straordinari. Ardern è stata spesso protagonista nella cronaca mondiale per la gestione quasi impeccabile dell’emergenza coronavirus nel Paese.

Nel 2017 Ardern era diventata leader del Labour Party neozelandese da meno di ventiquattro ore, quando le fu chiesto

“secondo lei, una donna potrebbe avere contemporaneamente un figlio ed una carriera politica di alto profilo?”

Sono passati tre anni da allora e questa domanda fa sorridere.

Ardern, infatti, ha avuto il primo figlio proprio mentre era prima ministra. Ha ricominciato a lavorare sei settimane dopo il parto, dimostrando che le donne possono benissimo fare entrambe le cose.

Non solo. Ha anche guidato la Nuova Zelanda durante tre anni difficili in cui il Paese ha subìto un attacco terroristico, l’eruzione del vulcano di White Island con conseguenze mortali e una pandemia che ha messo alla prova i/l* leader di tutto il mondo.

Dopo la rielezione ad ottobre 2020 ha presentato il nuovo esecutivo, che ha una composizione eterogenea: ci sono molte donne, un vicepremier apertamente gay e il ministro degli Esteri è membro della minoranza Maori.

Il vice di Jacinda Ardern è Grant Robertson, prima persona dichiaratamente gay a ricoprire il ruolo di vice Primo Ministro.

La nuova ministra degli Esteri del governo Ardern invece è Nanaia Mahuta, 50 anni e una lunga esperienza politica alle spalle.

Mahuta è la prima donna a ricoprire la carica di ministra degli Esteri neozelandese ed è rappresentante della comunità maori, proprio come il suo predecessore.

I numeri eccezionali della rielezione di Jacinda Ardern sono legati indubbiamente anche alla sapiente gestione dell’emergenza coronavirus: meno di 2mila positiv* e 25 mort* dall’inizio della pandemia.

Le priorità espresse da Ardern per il nuovo governo saranno la ripresa economica e l’organizzazione di una risposta efficace a nuove possibili ondate di Covid-19.

Il 25 marzo la Nuova Zelanda era entrata in un lockdown completo, che ha permesso di rendere il Paese “Covid free”.

Quando però ad agosto il virus è tornato, è stato affrontato tramite un solido sistema di isolamento delle persone positive, che sono state trasferite negli hotel trasformati in strutture per la quarantena. Il governo ha anche implementato un programma aggressivo di tracciamento dei contatti, rafforzato grazie ad un’app di contact tracing (come “Immuni” in Italia), che ha aiutato le autorità locali a individuare e interrompere nuovamente la catena del contagio.

Fonti

https://www.bbc.com/news/world-asia-54565381

https://www.internazionale.it/opinione/pierre-haski/2020/10/19/nuova-zelanda-jacinda-ardern-vittoria

https://www.corriere.it/esteri/20_ottobre_08/coronavirus-modello-nuova-zelanda-sconfitta-anche-seconda-ondata-2b7f74fc-0961-11eb-86e2-3854c59f54db.shtml

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