Il consumo critico appassiona tantissime persone, incuriosisce tutt* quell* che conoscono i problemi etici alla base della produzione della maggior parte delle cose che troviamo in vendita, ma può risultare difficile raccapezzarsi e capire come è meglio agire.
*l* consumator* critic* si differenzia dal* consumator* medi* perché organizza le proprie abitudini di acquisto e di consumo rivolgendole a prodotti che rispondono a determinati requisiti di qualità.
I criteri del consumo critico guardano i beni e i servizi tenendo conto di diversi fattori quali:
- le materie prime utilizzate (provenienze, estrazione, produzione), il processo produttivo
- il trattamento de* lavorator*
- le caratteristiche dell’azienda che produce
- le modalità di trasporto
- le modalità di smaltimento dei rifiuti
Il concetto di consumo critico è anche più approfondito di così, perché si distacca dall’azione del semplice comprare o non comprare, per diventare uno stile di vita che rende il consumo critico trasversale a una miriade di scelte che facciamo, come ad esempio la Banca in cui conserviamo i nostri soldi, il modo in cui ci spostiamo e la quantità di spostamenti che decidiamo di fare, la quantità di energia che usiamo in casa e fuori, come puliamo la nostra casa, come organizziamo eventi grandi e piccoli per festeggiamenti e/o visibilità, cosa mangiamo, il posto in cui decidiamo di vivere, la quantità di cose di cui pensiamo di avere bisogno e che acquistiamo, come ci informiamo e a quali organizzazioni diamo il nostro supporto.
Il consumo critico sta acquisendo un’importanza notevole negli ultimi anni, da quando la crisi climatica è diventata una vera e propria emergenza
La necessità di invertire la rotta è sentita da molte persone che hanno deciso di cambiare le proprie abitudini, per avere un impatto sulla realtà che vogliono cambiare, per stare meglio con se stesse e per sensibilizzare quante più persone possibili alla necessità di mettere in discussione il nostro stile di vita.
CHE COS’È IL CONSUMO CRITICO?
Si definisce come un “atteggiamento di scelta permanente che si attua su tutto ciò che compriamo ogni volta che andiamo a fare la spesa”.
- PERCHÈ CONSUMARE CRITICAMENTE?
Le scelte che riguardano il consumo critico vanno ben oltre l’acquisto o il mancato acquisto di una qualsiasi cosa, ma sono tutte profondamente connesse all’esigenza di trasformare la società a livello economico, sociale, ambientale e politico.
Consumare criticamente vuol dire inceppare gli ingranaggi del meccanismo che producono fame, guerre, distruzione delle risorse naturali e culturali.
Consumando criticamente si migliora la vita delle persone e dei popoli che non possono sedersi a tavola con i ricchi nel banchetto globale.
LET’S DO IT!
- Acquista locale: prediligi prodotti che provengono dal tuo territorio, creati all’interno di piccoli contesti di produzione nel rispetto dei diritti de* lavorator* e con un’equa ripartizione del guadagno.
- Per il cibo usa i GAS: Gruppi d’Acquisto solidale, cerca il più vicino a te!
- Acquista equosolidale: definito da Alex Langer “un piccolo potere da prendere sul serio” il commercio equo solidale si basa su un rapporto paritario tra consumator* e produttor* del sud del mondo. Questo commercio ribalta la relazione postcoloniale di sfruttamento e si fonda su dialogo, trasparenza e rispetto tra Sud e Nord del mondo.
Costa di più? Questo significa che lo stesso prodotto che costa la metà sfrutta chi lo produce!
- Acquista poco: la più grande regola del consumo critico e della sostenibilità è questa! Per rispettarla è utile guardare alle cose secondo il ciclo del RIDUCI-RICICLA-RIUSA.
Le cose si possono noleggiare, prendere in prestito.
Gli oggetti si devono riciclare.
Le cose si possono riusare, cioè immaginare modi nuovi per il loro utilizzo, per esempio possono diventare materie prime per la costruzione di qualsiasi cosa, come i mobili.
- Boicotta: il boicottaggio è una forma di non collaborazione a un mercato di cui non condividiamo le regole e che non risulta etico nel rapporto con l’ambiente e con le persone. Non acquistare e non consumare i prodotti di grandi multinazionali o alcuni tipi di prodotti (ad esempio la carne o gli Ogm) è una forma di consumo critico molto efficace.
Nel banchetto globale i ricchi siamo noi!
Mettere in discussione il proprio privilegio, conoscerlo e ridimensionarlo è una scelta dal fortissimo impatto etico, su noi stess* e sulla società. Potrebbe darsi che cambiare le nostre abitudini risulti scomodo, infatti ci troviamo a scegliere tra ciò che è facile e ciò che è giusto (come direbbe il saggio Silente), e tu da che parte vuoi stare?
FONTI
– M. Acanfora, “Piccola guida al consumo critico”, Altraeconomia (2016)
– M. Acanfora, “E ora si Ikrea”, Ponte delle Grazie (2016)
– M. Acanfora, “Il libro dei Gas”, Altraeconomia (2015)
– A. Langer, “Una vita più semplice. Biografia e parole di Alexander Langer”, Altraeconomia (2005)
Nota: le ricerche online per i materiali di questo articolo sono state fatte tramite il motore di ricerca “Ecosia”, che devolve l’80% del suo guadagno alla riforestazione del pianeta.