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L’ICF, un nuovo sguardo sulla disabilità

L’acronimo ICF indica la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute e si inserisce nella più ampia famiglia delle Classificazioni Internazionali dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

Il testo dell’ICF è stato approvato dalla 54° World Health Assembly (WHA) il 22 Maggio 2001, come revisione della Classificazione Internazionale delle Menomazioni, delle Disabilità e degli Handicap (ICIDH) pubblicata nel 1980. 

Questa nuova tipologia di classificazione ha aperto le porte ad una nuova visione delle persone con disabilità per questo è utilizzata nella difesa dei diritti umani ed è stata accettata come Classificazione delle Nazioni Unite. Tutti questi motivi hanno portato il consiglio generale a raccomandarla fortemente agli stati membri. 

L’ICF è stata pubblicata con una prima traduzione in Italia nel 2002, mentre dal 2009 si è resa disponibile una versione on-line e aperta al contributo di tuttз lз utilizzatorз.

COME FUNZIONA E A COSA SERVE 

L’ICF è una classificazione che mira a descrivere lo stato di salute delle persone in relazione ai loro ambiti (sociale, familiare, lavorativo) al fine di cogliere tutte quelle difficoltà che nel contesto di riferimento possono generare limitazioni.

L’ICF descrive le situazioni di vita quotidiana in relazione al loro contesto ambientale evidenziando l’unicità di ogni persona piuttosto che mettere in risalto la sua salute o la sua disabilità.

La classificazione è uno strumento importantissimo dalle molteplici funzioni:

  • Garantisce uno standard per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlata. In questo modo la comunicazione tra lз varз professionistз diventa univoca e sempre comprensibile;
  • Permette di produrre una reportistica e di raccogliere dati che possono essere scambiati anche tra i vari Paesi delle Nazioni Unite;
  • Fornisce una base scientifica per la comprensione della salute intesa come interazione tra la persona e il contesto.

Soprattutto l’ultimo punto è fondamentale perchè aiuta a ripensare e progettare ambienti adatti e vivibili per persone con disabilità basandosi sulla conoscenza e la comprensione delle necessità delle persone in base alle loro capacità e al loro stato di salute. 

L’ICF infatti può essere utilizzata in tutti quei sistemi che hanno attinenza con la salute (previdenza, istruzione, lavoro…) e in quelli che si occupano delle modifiche ambientali.

GLI OBIETTIVI DELL’ICF

La classificazione ICF sottolinea l’importanza di analizzare la disabilità facendo riferimento ai molteplici aspetti che la denotano come esperienza umana universale, che tuttз possono vivere nel corso della loro esistenza.

La disabilità infatti non è vista solo come un deficit ma piuttosto come una condizione che va oltre la limitazione superando le barriere, sia mentali che architettoniche. L’ICF propone dunque un’analisi dettagliata delle possibili conseguenze sociali della disabilità avvicinandosi con umanità e rispetto alla condizione della persona con disabilità.

L’importante innovazione introdotta dalla classificazione è che essa analizza lo stato di salute delle persone ponendolo in relazione con l’ambiente circostante e giungendo alla definizione di disabilità, intesa come una condizione di salute all’interno di un ambiente sfavorevole.

FONTI 

https://www.reteclassificazioni.it/portal_main.php?portal_view=public_custom_page&id=85

https://didatticapersuasiva.com/didattica/struttura-della-classificazione-icf

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