ASSICURARE IL DIRITTO ALL’EDUCAZIONE SESSUALE E’ UN DOVERE – educhiamo oggi per prevenire domani

In Italia, unə adolescente su due, si affida ad Internet per trovare delle risposte alle proprie domande in materia sessuale. Dal 2005 ad oggi l’incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili è aumentata notevolmente. Inoltre, assistiamo quasi giornalmente a casi di femminicidio e questo soprattutto a causa della mancanza di educazione e formazione, all’interno delle scuole e non, di educazione all’affettività e alla sessualità. Pochi giorni fa, Giulia Cecchettin è stata l’ennesima vittima di una società ancora fortemente patriarcale. Siamo tuttз vittime di un sistema che non ci tutela e che pensa che investire nell’educazione alla sessualità non sia necessario, un sistema che nega aз giovani il diritto all’educazione sessuale.

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“ODI ET AMO: LA COMPLESSA RELAZIONE TRA PSICOLOGIA E FEMMINISMO”

Il rapporto intricato tra psicologia e femminismo emerge sin dalle origini del movimento, evidenziando una scarsa considerazione da parte della corrente psicoanalitica, guidata da Sigmund Freud. La tensione crescente tra la psicoanalisi e il femminismo di prima ondata si sviluppa su concetti come l'invidia del pene e il complesso edipico, riflettendo limiti nella comprensione delle donne secondo Freud. Nella sua visione, egli considerava lo studio delle donne come una "materia oscura", basando teorie sull'inferiorità femminile. Le critiche di Juliet Mitchell hanno poi contribuito a una prospettiva femminista psicoanalitica contemporanea, dividendo il femminismo tra la percezione della psicoanalisi come espressione patriarcale e il riconoscimento della sua capacità di sfidare stereotipi, portando dagli anni ‘60 un aumento della ricerca sui generi e ad un’analisi dei limiti nella psicologia di genere. Tradizioni, determinismo biologico, rappresentazioni mediatiche e dinamiche di potere influenzano le prospettive e le opportunità delle donne. Nonostante i progressi svolti negli ultimi decenni, lз femministз però continuano a sostenere che la psicologia abbia trascurato le donne per molto tempo, generando una conoscenza sociale sessista, ignorandone il loro contesto sociale e portando al gap che ancora oggi persiste nella nostra società.

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Le conseguenze che il menarca porta con sè: la Tampon Tax ed altre storie di discriminazione

Le mestruazioni: disgustoso, vero? Il colore del sangue, l’impurità che attribuisce ad ognunə delle sue vittime. Talmente mistiche e demonizzate che da tempo immemore è etichetta sottintesa quella di non parlarne, di nascondere l’assorbente prima di andare in bagno o di chiamarle con nomi che non gli appartengono (marchese, barone rosso, le mie cose). Trattasi tutt’oggi di un argomento estremamente stigmatizzato in Italia, le mestruazioni rappresentano, oltre ad un grande tabù che la società patriarcale ha paura di scardinare, un lusso a causa dei prezzi vertiginosi dei prodotti per l’igiene mestruale. La cosiddetta “Tampon tax” infatti, è l’applicazione dell’Iva - attualmente al 10% - sul prezzo degli assorbenti, nonché parte integrante di una discriminazione sistemica nei confronti dei corpi afflitti da questa “maledizione” che è il ciclo mestruale. Di che tipo di cambiamento avrebbero davvero bisogno le persone con mestruazioni e l’intera nostra società fallocentrica?

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EUduxo Week – 23 Novembre

Benvenutз alla nostra rubrica settimanale dedicata alle ultime notizie dalle istituzioni dell'Unione Europea! 🇪🇺 In un contesto in continua evoluzione, dove le decisioni prese a Bruxelles influenzano le vite di…

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Lo sapevi che le generazioni hanno un nome?

“In sociologia il termine generazione identifica un insieme di persone che è vissuto nello stesso periodo ed è stato esposto a eventi che l'hanno caratterizzato. Una generazione raggruppa, cioè, tutti quegli individui segnati dagli stessi eventi, ed è distinta dal concetto statistico di coorte dal fatto di condividere un comune sistema valoriale e una comune prospettiva sul futuro. Definibile solo a posteriori, cioè quando la sua influenza sulla storia e nella società è terminata, una generazione è spesso in almeno una forma di conflitto con la precedente, qualità che contribuisce a caratterizzarla. Gli eventi influiscono sulla generazione che li ha vissuti, determinandone dunque un mantenimento di caratteristiche proprie di quel momento storico, culturale e sociale” (Ariès, 1979). La sociologia da Hume a Comte (e anche dopo) si è interrogata su questo concetto da un punto di vista quantitativo, al fine di determinare la durata di una generazione ed utilizzarla come unità di misura per la storia della società. Per Hume bastava un battito di ciglia a determinare il passaggio da una generazione alla successiva. I limiti dell'approccio quantitativo sono però evidenti e sono stati ben presto messi in dubbio da Dilthey, Heidegger e Pinder, che hanno contribuito con diversi elementi alla definizione delle caratteristiche principali del concetto di generazione: l'appartenenza ad una stessa fase della vita (la contemporaneità), eventi, cause, punti in comune caratterizzanti, orizzonte comune di esperienze In questo contesto la presenza di incastri temporali tra le varie generazioni non si configura più come un problema ed esse possono avere durate diverse ed essere compresenti allo stesso tempo. A partire dalla fine del XIX secolo, alle generazioni è stato attribuito un nome, sulla base delle comuni esperienze culturali, e in questo articolo le andremo ad approfondire. Scorri le slide e leggi l’articolo completo cliccando sul linkinbio! In conclusione, le generazioni descrivono la storia e ci permettono di capire comportamenti, atteggiamenti e preferenze culturali. Conoscerle è decisamente interessante, non trovi? Quale sarà la prossima generazione e cosa la contraddistinguerà?

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E’ vero che le donne non hanno ambizione?

Come mai c’è ancora una disparità di genere cosí forte a livello occupazionale, soprattutto nelle posizioni con alto potere decisionale? Ci sono alcuni ostacoli che le donne ritrovano ancora sulla propria strada quando vogliono crescere da un punto di vista lavorativo. In questo articolo ne vengono illustrati alcuni insieme a possibili soluzioni che sono state proposte negli ultimi anni.

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Maternità solidale e sorellanza – L’esperienza di Julia

Che cosa pensa una donna che partorisce per altrз? Come arriva a prendere questa scelta libera e consapevole? Nel racconto della Gestazione Per Altri (GPA) si lascia spesso poco spazio alla descrizione della tecnica in sé e del perché vi si ricorre ma moltissimo all’approfondimento dei supposti rischi che correrebbero genitorз, gestanti e bambinз, infine nessuno spazio alla voce deз tanto chiacchieratз protagonistз principali: lз portatorз e lз figlз che loro mettono al mondo per altrз. In particolare, la figura della donna che sceglie liberamente di partorire figlз con cui non ha alcun legame biologico, viene completamente offuscata: non si tiene in considerazione che, qualunque sia il motivo principale alla base della sua scelta, questa rimanga una decisione libera e consapevole nei paesi in cui questa pratica è regolamentata. Abbiamo intervistato Julia Ross, canadese, che ha partorito per due coppie tre volte.

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