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50 anni dalla Direttiva sulla parità retributiva: possiamo davvero celebrare un traguardo?  

Il 10 febbraio 1975, il Consiglio delle Comunità Europee approvava la Direttiva 75/117/CEE con il fondamentale obiettivo di garantire parità di retribuzione tra lavoratoratori e lavoratrici, indipendentemente dal genere. Un principio già previsto nei Trattati di Roma del 1957 ma che, allora come oggi, faticava a diventare realtà.  

La Direttiva 2006/54/CE ha ribadito questo principio, tuttavia l’attuazione pratica è rimasta complessa, anche a causa della scarsa trasparenza retributiva.  

Nel 2023, con la Direttiva (UE) 2023/970, il Parlamento europeo ha rafforzato gli strumenti per garantire la parità retributiva, imponendo maggiore trasparenza, obblighi informativi per i datori di lavoro e l’onere della prova a carico delle aziende in caso di controversie: pertanto, le imprese devono ora fornire informazioni chiare sulle retribuzioni già in fase di selezione e garantire criteri trasparenti per la progressione salariale. 

Alla luce dei molteplici interventi normativi sul tema, a cinquant’anni di distanza, possiamo davvero ritenere che la parità retributiva sia una realtà? Oo è ancora solo un miraggio?  

 
In Italia, le donne guadagnano in media il 5% in meno rispetto agli uomini. Ma il divario si allarga se si considerano voci retributive accessorie come bonus e premi. Nel settore privato, la forbice raggiunge il 25%, mentre nel pubblico si attesta intorno al 17%. E nei ruoli dirigenziali? Il gap esplode, fino a sfiorare il 43%. 

Numeri che da soli raccontano una storia tutt’altro che incoraggiante: la parità retributiva è ancora lontana. 

Perché le donne guadagnano meno? 

Ci sono diversi fattori che incidono o addirittura determinano questoil divario: 

Segregazione settoriale e occupazionale 

  • Circa il 24% del gender pay gap è dovuto alla sovra-rappresentazione delle donne in settori a bassa retribuzione come assistenza, sanità ed educazione, che tendono a essere sistematicamente sottovalutati rispetto ai settori a prevalenza maschile. 
  • Le donne sono meno presenti nei settori STEM (scienza, tecnologia, ingegneria, matematica), dove i salari sono mediamente più alti. 

Lavoro part-time e carichi familiari 

  • Il 28% delle donne nell’UE lavora part-time, contro solo l’8% degli uomini. Questo è spesso legato alla maggiore assunzione di responsabilità familiari che limita le ore dedicate al lavoro fuori dalle mura domestiche e le opportunità di carriera. 
  • Le interruzioni di carriera per maternità o cura di familiari incidono negativamente su progressione e retribuzione. 

Discriminazione retributiva diretta e indiretta 

  • In alcuni casi, a parità di mansione o valore, le donne ricevono ancora stipendi inferiori rispetto agli uomini. 
  • Stereotipi di genere influenzano le decisioni di assunzione e promozione, penalizzando le donne nei ruoli di leadership o nelle negoziazioni salariali. 

“Sticky floor” e “glass ceiling” 

  • Le donne restano spesso bloccate nei livelli più bassi della scala professionale (“sticky floor”) mentre sono sottorappresentate nei ruoli manageriali e di vertice (“glass ceiling”) dove il gap retributivo è massimo (fino al 23% in meno per le manager rispetto ai colleghi uomini) 
  • Nel 2025, la percentuale di donne manager in Europa è stimata tra il 34% e il 36%, con una media dell’Eurozona del 35%. L’Italia, sebbene con una leggera crescita, si posiziona al 36%.  
  • In Europa, la percentuale di donne in posizioni di leadership non supera il 50% in nessuno degli Stati membri, con la Lettonia che detiene la quota maggiore (46%), seguita da Polonia (43%), Svezia e Slovenia (40%).  

Minore accesso a promozioni e formazione 

  • Le donne hanno meno opportunità di avanzamento e formazione, spesso a causa di pregiudizi o di una minore disponibilità di tempo dovuta ai carichi familiari. 

Effetti cumulativi e rischio povertà 

  • Il gender pay gap aumenta con l’età e si riflette anche sulle pensioni: il gender gap pensionistico in Europa, secondo dati aggiornati al 2025, si attesta mediamente al 30%. Questo significa che le donne ricevono pensioni inferiori del 30% rispetto agli uomini, anche a parità di condizioni lavorative e contributive. Le donne quindi sono esposte a maggior rischio di povertà e esclusione sociale nella terza età

Il gender pay gap è il risultato di una combinazione di fattori strutturali, culturali e organizzativi: segregazione settoriale, carichi familiari non equamente distribuiti, discriminazione diretta e indiretta, stereotipi di genere, minore accesso a ruoli apicali e formazione.  

💡 Principali azioni per ridurre il gender pay gap  

Solo affrontando tutte queste cause in modo integrato sarà possibile colmare il divario retributivo.  

☑️Trasparenza retributiva 

  • Le aziende devono essere obbligate a divulgare informazioni sulle retribuzioni, rendendo più facile confrontare i salari tra uomini e donne che svolgono lo stesso lavoro o lavori di pari valore. 
  • Le strutture retributive devono essere basate su criteri neutrali rispetto al genere, sia nel settore pubblico che privato. 
  • Fine del segreto salariale: ogni lavoratore e lavoratrice ha il diritto di conoscere la retribuzione media nella propria categoria professionale. 

☑️Processi di assunzione e promozione neutrali 

  • Le procedure di selezione, promozione e classificazione professionale devono essere neutrali rispetto al genere e prive di discriminazioni dirette o indirette. 
  • Le offerte di lavoro e le denominazioni delle posizioni devono essere formulate in modo neutro. 

☑️Conciliazione vita-lavoro 

  • Promuovere politiche di work-life balance come congedi parentali, smart working e orari flessibili, per evitare che le donne siano penalizzate nella carriera a causa dei carichi familiari. 
  • Incentivare la partecipazione dei padri ai congedi familiari per una più equa distribuzione delle responsabilità di cura. 

☑️Pari opportunità di crescita e formazione 

  • Offrire a tuttɜ le stesse possibilità di sviluppo professionale, mentoring e formazione, in particolare alle donne, per favorire l’accesso a ruoli di responsabilità e leadership. 

☑️Sensibilizzazione e cambiamento culturale 

  • Attuare campagne di sensibilizzazione per superare stereotipi e pregiudizi di genere che influenzano le scelte di carriera e le dinamiche aziendali. 
  • Promuovere una cultura aziendale inclusiva come vantaggio competitivo e leva di innovazione. 

☑️Legislazione aggiornata e sanzioni 

  • Sviluppare e aggiornare la legislazione nazionale ed europea per garantire l’efficacia delle misure e la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. 
  • Prevedere sanzioni dissuasive, anche pecuniarie, per i datori di lavoro che non rispettano le regole sulla parità retributiva. 

L’impegno di Eduxo 

Eduxo lavora ogni giorno per abbattere le barriere che ostacolano la parità di genere. 
📚 Con workshop, laboratori e percorsi formativi, affrontiamo stereotipi, promuoviamo l’educazione affettiva e parliamo di equità economica. 
📣 Attraverso l’advocacy, portiamo la voce della nostra comunità davanti alle istituzioni, chiedendo riforme concrete. 
💼 Con le nostre attività, sosteniamo la partecipazione attiva, l’autodeterminazione e l’empowerment di tuttɜ. 

🎯 Il traguardo è ancora lontano. Ma ogni passo conta. 

La parità retributiva non può essere un miraggio: deve essere un diritto. 
E finché esisterà anche solo una donna pagata meno per lo stesso lavoro, avremo il dovere di agire. 

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Insieme possiamo costruire un futuro più equo 💪 

COPY Marina Tiradritti

REVISIONE Simona Pavia

FONTI 

  1. https://commission.europa.eu/strategy-and-policy/policies/justice-and-fundamental-rights/gender-equality/equal-pay/gender-pay-gap-situation-eu_en 
  1. https://www.euronews.com/next/2024/12/14/gender-pay-gap-in-europe-how-do-countries-compare-on-narrowing-the-divide 
  1. https://www.eumonitor.eu/9353000/1/j9vvik7m1c3gyxp/vl59mpupm0vq?ctx=vk4jic6t1dxz 
  1. https://www.peoplechange360.it/people-strategy/diversity-equity-inclusion/gender-pay-gap-cause-numeri-azioni-da-compiere-per-colmare-il-divario-retributivo-di-genere/ 
  1. https://www.europarl.europa.eu/topics/en/article/20200109STO69925/understanding-the-gender-pay-gap-definition-facts-and-causes 
  1. https://double-you.it/blog/parit%C3%A0-salariale-un-imperativo-per-la-societ%C3%A0-moderna 
  1. https://www.ilo.org/sites/default/files/wcmsp5/groups/public/@europe/@ro-geneva/@ilo-rome/documents/publication/wcms_850011.pdf 
  1. Gender gap pensionistico: alle donne un assegno più basso di oltre 900 euro – FocusRisparmio 
  1. Il gender gap nella previdenza obbligatoria e complementare – Previdenza Cooperativa 
  1. https://www.istat.it/donne-uomini/ 
  1. In Italia il 36% dei manager è donna, ma la parità sul lavoro è ancora lontana – News – Ansa.it 

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