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Il tabù della masturbazione: storia, autopiacere femminile e maschile

Il punto di vista dell’opinione pubblica riguardante il tabù della masturbazione è variato notevolmente nelle diverse culture e nei diversi momenti storici. 

La masturbazione era importante nell’antico Egitto: veniva infatti considerata come un atto magico. Si credeva ad esempio che Atum avesse creato l’universo masturbandosi, mentre il flusso del Nilo veniva attribuito alla frequenza della sua eiaculazione. 

Anche le donne primitive provavano piacere così. Nel 2005 nella caverna di Hohle Fels (Ge), è stato ritrovato un fallo di pietra levigata risalente a 28mila anni fa.

Il primo dildo della storia.

Nel XVII secolo però, i masturbatori erano passibili di pena capitale, e la medicina era convinta che la masturbazione conducesse all’epilessia (dato che l’orgasmo era simile ad una scarica epilettica), alla catalessia, alla catatonia e alla pazzia.

Di conseguenza si prescriveva per curarla l’uso di cinture di castità, fino ad arrivare all’elettroshock. 

Uno dei massimi oppositori della masturbazione fu Kellogg della dinastia dei cereali, che spinse l’alimentazione a base di fibre proprio per combattere l’autoerotismo, “crimine abominevole”.

Oggi invece la scienza ci dice che cominciamo a masturbarci da piccoli, addirittura nell’utero, perfino Freud l’ha definita una delle fasi naturali della vita sessuale. Eppure l’argomento resta tabù: se ne parla poco e sempre con imbarazzo. 

Lo stesso termine “masturbare” significa “stuprare con la mano”, un’accezione negativa. 

Secondo le statistiche, gli uomini ne parlano con più disinvoltura.

Il 72% delle donne afferma di non masturbarsi anche se secondo altre ricerche oltre il 48% di loro mente.

Questo conferma il fatto che la masturbazione femminile era e resta un tabù.

I ricercatori hanno sottoposto a risonanza magnetica al cranio 9 donne mentre si toccavano. Hanno scoperto che in quel momento si accendono 30 aree del cervello. 

Dopo aver ingiustamente additato la masturbazione, sono stati scoperti moltissimi effetti positivi, e infatti Maggio è stato proclamato mese internazionale dell’autoerotismo. 

Sono molteplici i benefici della masturbazione:

  • combatte i crampi mestruali e l’emicrania
  • rafforza il sistema immunitario ed il benessere
  • previene infezioni
  • riduce del 33% le probabilità per gli uomini di avere un cancro alla prostata e riduce l’insonnia
  • diminuisce il rischio di patologie cardiache e di stress
  • migliora le relazioni di coppia poiché favorisce la conoscenza del proprio corpo, delle sue reazioni agli stimoli sessuali, rendendo poi il sesso più piacevole anche in due.
  • le contrazioni muscolari che accompagnano il raggiungimento dell’orgasmo aiutano a mantenere in salute il pavimento pelvico, facilitando poi anche tutti gli orgasmi a venire

La società in cui viviamo ha un concetto decisamente strano di sessualità. Da una parte le nostre menti sono costantemente bombardate di riferimenti sessuali più o meno espliciti (pubblicità, stacchetti televisivi, moda, internet). Ma dall’altra il sesso rimane un tabù. 

La masturbazione è una cosa che fanno praticamente tutti, anche le donne, e lo dimostra il fatto che i sex toys siano un settore in netta ascesa.

Nonostante questo, il fatto che una donna possa divertirsi così è ancora visto come qualcosa di sbagliato, sconveniente e scandaloso. In Svezia fino ad un anno fa non avevano neanche una parola per la masturbazione femminile.

In parte la colpa è anche della poca conoscenza del proprio corpo: se non sai di avere un punto G, è molto improbabile che tu ti chieda come stimolarlo per ricavarne piacere.

Per molte donne la propria anatomia genitale è un mistero. 

Per secoli la masturbazione femminile ha ricevuto una condanna in quanto espressione di una sessualità autonoma e svincolata dalla riproduzione ed è stata censurata socialmente, questo ancora oggi impedisce a tante donne di parlarne liberamente, alcune indagini invece indicano che l’autoerotismo femminile non sia raro come sembra ma semmai più nascosto .

L’AUTOPIACERE FEMMINILE

Tuttora ci sono numerose credenze errate legate all’autopiacere femminile come ad esempio che sia esclusivamente una pratica penetrativa, che si rifà ad una percezione della sessualità femminile prettamente passiva ed accogliente.

Inoltre è ancora comune incontrare opinioni negative sulle donne che la praticano, associandola solo a condizioni di stress, di immaturità sessuale o in presenza di difficoltà relazionali.

Il corpo femminile può ricavare dalla masturbazione numerosi benefici come migliorare l’umore, aumentare la propria autostima erotica, essere più consapevoli del proprio corpo e mantenere i genitali e i tessuti sani ed elastici.

Nel piacere femminile spesso viene coinvolta la zona della clitoride che è un organo estremamente sensibile che circonda il canale vaginale sia esternamente che internamente.

Numerose donne preferiscono raggiungere il proprio piacere stimolando direttamente il glande della clitoride con movimenti circolari (massaggiando, accarezzando, pizzicando) e adeguando il ritmo della stimolazione in base al desiderio e alla personale sensibilità, utilizzando le proprie mani, oggetti (vibranti e non), l’acqua (ad esempio durante un bel bagno caldo), ecc.

Alcune donne preferiscono invece stimolare le zone vicine alla clitoride o mantenere uno strato in tessuto durante il contatto trovandolo troppo intenso. Tante donne amano anche stimolarsi internamente, penetrandosi con dita o oggetti (vibranti e non), anche nella masturbazione femminile può esserci la stimolazione della zona anale, anch’essa ricca di terminazioni nervose che permettono una grande sensibilità, e per tante un’altra zona erogena davvero molto importante durante l’autopiacere è quella del seno e dei capezzoli.

Alcune donne, alla naturale lubrificazione della vagina, associano l’utilizzo di lubrificanti e/o stimolanti durante la pratica masturbatoria.

È importante ricordare che non esiste un modo giusto per procurarsi piacere ma ne esistono infiniti e tutti differenti, anche per una singola persona. 

Per avere una buona esperienza con l’autopiacere è sempre consigliabile prendersi un tempo e uno spazio che garantiscano l’intimità necessaria a rilassarsi, escludere pensieri stressanti o giudicanti, permettere alle proprie fantasie di fluire aiutandosi anche con letture erotiche, video, musica o rievocando esperienze vissute, e darsi il tempo di conoscersi ed ascoltarsi. 

È fondamentale in questa pratica ignorare l’aspetto performativo e godersi le sensazioni in maniera libera da aspettative e giudizi.

LA MASTURBAZIONE MASCHILE

Nonostante goda di maggiore visibilità e sembri socialmente più accettato in realtà anche l’autoerotismo praticato dai maschi porta con sè molti miti e false credenze su problemi di salute o nelle relazioni che hanno in realtà origini molto antiche e assolutamente senza valenza scientifica.

Tra i tanti stereotipi c’è anche quello di etichettare la pratica masturbatoria ad una fase adolescenziale quando invece è una pratica che evolutivamente copre tutto l’arco della vita.

Anche l’autopiacere maschile ha numerosi benefici alla salute sessuale e al benessere mentale della persona soprattutto se si superano i tabù e si inizia a riconoscere che l’eccitazione dell’uomo è più sfumata e complessa di quanto si possa pensare. 

Anche per gli uomini conoscersi e conoscere il proprio corpo, informandosi e condividendo apertamente paure, insicurezze, curiosità e fantasie, in un contesto sicuro è un elemento fondamentale per una sessualità consapevole, libera, e felice. 

Il corpo maschile infatti ha nella zona genitale numerose terminazioni nervose che garantiscono la possibilità di sperimentare infinite possibilità di piacere.

Socialmente la pratica più conosciuta è legata alla stimolazione (con le mani, anelli vibranti e non, masturbatori) del pene concentrandosi a seconda del personale gusto sul movimento lungo l’asta del pene o sulla zona del glande coordinando movimenti e pressione al proprio desiderio.

Alcuni preferiscono anche stimolare la zona muovendosi, spesso sdraiati, su un materiale morbido tipo un cuscino. 

Anche la stimolazione (più o meno delicata) della zone dei testicoli viene indicata come molto piacevole durante l’auto piacere.

È poi scientificamente riconosciuto, anche se socialmente molto osteggiata a causa di stereotipi e pregiudizi, il piacere raggiungibile nell’ esplorazione della zona perianale e dalla stimolazione della prostata maschile (ghiandola responsabile della produzione di parte del liquido seminale).

La stimolazione di quest’area è una pratica chiamata massaggio prostatico. Esso permette di andare anche a stimolare quello che viene denominato il “punto L” ovvero una zona tra il pene e la prostata, che può essere fatto utilizzando le dita della mano e/o sex toys specifici.

Per trarre tutti i benefici che la masturbazione può avere è necessario avere la possibilità di uno spazio e un tempo che garantiscano la tranquillità e la privacy necessari affinché la persona possa ascoltarsi e sperimentare con il proprio corpo. 

Avere un buon rapporto con la masturbazione consente di conoscere il proprio piacere e le emozioni connesse a questo, arrivando ad una consapevolezza che porta conseguenze molto positive anche poi nei rapporti sessuali con dei/lle partner.

Molti uomini dimostrano di gradire accompagnare l’autopiacere stimolando le proprie fantasie con immagini, video, musica, ecc. 

È importante ricordare, affinché la masturbazione sia piacevole e gentile nei confronti dei propri genitali, l’utilizzo anche di lubrificanti e di strumenti per l’igiene intima.

Fonti

BBC Mondo, Wikipedia, Newark University, Wired, manuali di sessuologia,

“Il piacere femminile” Ilaria Consolo. Giunti

“Storia del clitoride” Carlo Calcagno. Odoya

www.lesexenrose.com

www.violetab.com/

https://www.control.it

“Il piacere maschile” Fabrizio Quattrini  ed. Giunti

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