Dopo la Seconda Rivoluzione Industriale, che ha portato molte persone a trasferirsi in città per motivi lavorativi, il flusso si è invertito. Molti cittadini tornano in campagna sperando di trovare aria fresca, spazi aperti e meno confusione. Anche i governi hanno cercato di invogliare i propri cittadini a trasferirsi nelle zone di campagna.Florida state seminars jerseys detroit lions jersey,green bay packers jersey,eagles kelly green jersey,jersey san francisco 49ers deuce vaughn jersey aiyuk jersey miami hurricanes jersey deuce vaughn jersey brock bowers jersey brock bowers jersey colleges in new jersey deion sanders jersey brock bowers jersey OSU Jerseys brock bowers jersey johnny manziel jersey custom made football jerseys
Nonostante ciò, la maggior parte della popolazione preferisce rimanere in città, dove la vita è più vivace, dove ci sono più svaghi e opportunità. Tuttavia, il problema della sovrappopolazione non è di poco conto. Si stima che oltre l’80% della popolazione UE viva nelle aree urbane, mentre a livello globale le stime suggeriscono che entro il 2030 più del 60% delle persone vivrà nelle città.
Nei paesi sviluppati, è fondamentale pensare a come possiamo rendere le nostre città più sostenibili per preservare l’ecosistema ambientale e migliorare il benessere umano. Scegliere il posto in cui vivere è però una scelta personale, non può essere imposta dalle istituzioni, e costituisce una questione sociale, lavorativa e affettiva. Già tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS, o SDG in inglese) troviamo al numero 11 l’obiettivo di rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
Le sfide attuali mirano a mantenere i centri urbani come luoghi di lavoro e prosperità, che allo stesso tempo non danneggiano il territorio e le risorse. Si tratta perciò di traffico, mancanza di fondi per fornire i servizi di base, scarsità di alloggi adeguati, degrado delle infrastrutture, trasporti e il consumo energetico ed idrico. In questo ambito, rientrano anche le proteste per il caro affitti degli studenti e il surriscaldamento nei centri città.
Da tenere in considerazione anche il cambiamento climatico, che porta varie popolazioni a lasciare le proprie zone, spesso colpite da siccità o alluvioni, costituendo così casi di migrazione interna. Inoltre, nelle aree urbane, gli spazi verdi aperti sono estremamente preziosi, ma spesso il loro valore è sottovalutato e non sfruttato. Il design urbano sostenibile diventa così una delle poche possibilità che rimangono per continuare a popolare le città, offrendo alle persone una filosofia alternativa per decidere come sarà il loro ambiente. Solamente raggiungendo uno stile di vita sostenibile nelle città, potremo essere di esempio per i paesi in via di sviluppo e aiutarli a loro volta nel creare aree urbane sostenibili.
A livello europeo, una delle missioni del programma Horizon Europe, comprende proprio il sostegno, la promozione e l’accompagnamento di ben 100 città europee nella loro trasformazione sistemica verso la neutralità climatica. Il progetto cerca di trasformare queste città in centri di innovazione, a vantaggio della qualità della vita e della sostenibilità in Europa. Tra i programmi in questione citiamo CapaCITIES, NetZeroCities e CrAFt, nella quale Bologna è stata presa come modello insieme ad Amsterdam e Praga.
Eurocities è invece il più grande network di città europee e conta 200 grandi città tra i suoi membri. L’organizzazione riconosce nello specifico che tutte le sfide recenti hanno un impatto sproporzionato sulle città, ma le stesse città possono fare molto per combatterle. Eurocities mette in contatto diretto le città con le istituzioni europee, portando ai tavoli di lavoro le opinioni delle municipalità. Come per gli altri programmi, non si tratta esclusivamente di promuovere delle città in cui si possa vivere facilmente, ma anche di includere tutte le questioni legate alla parità di genere, l’inclusione sociale, la povertà, la cultura e tutte le altre aree tematiche degli OSS.
Tra le città italiane di Eurocities, Torino ha promosso il progetto ToNite, per far sentire al sicuro negli spazi comuni tutta la cittadinanza, soprattutto nelle ore buie. Bologna invece viene premiata per aver portato ai nostri giorni un’iniziativa che esisteva in passato: il co-housing. Questa esperienza di convivenza collettiva è iniziata nel 2017 con ‘Porto15’, il primo esempio italiano di alloggio pubblico per persone under 35. Tuttavia, esistono anche delle organizzazioni internazionali, non esclusivamente legate all’Unione Europea e focalizzate sul mondo intero, che si occupano di città sostenibili. Tra queste, World Organization of United Cities and Local Governments (UCLG) opera dal 2004 e comprende città, governi regionali e nazionali, insieme alle varie associazioni che rappresentano, difendono e amplificano le voci delle amministrazioni locali e regionali per non lasciare nessuno indietro. L’obiettivo principale dell’organizzazione è pertanto la realizzazione degli OSS, al fine di raggiungere i propositi delle agende globali ma a livello territoriale.
Similmente, Making Cities Resilient 2030 (MCR2030) è un’iniziativa trasversale di governanti locali e non che punta a migliorare la resilienza locale attraverso l’advocacy. Questo network condivide esperienze, conoscenze, innovazioni tecnologiche e informazioni, in modo da garantire lo sviluppo di città inclusive, resilienti e sostenibili. Da citare anche l’organizzazione C40 che raggruppa circa 100 sindaci delle città più importanti in tutto il mondo nel combattere la crisi climatica. Anche questi sindaci si impegnano ad usare un approccio inclusivo, collaborativo e basato sulla scienza con lo scopo di tagliare a metà la loro produzione di emissioni entro il 2030.
Anche l’Italia non è da meno e alcuni gruppi creano iniziative e progetti per sostenere azioni sostenibili a livello comunale, provinciale e regionale, quindi non generale per l’Italia ma specifico per ogni zona. Future4cities è un evento organizzato da Will Media per esplorare, progettare e immaginare le innovazioni che cambiano il volto delle città in Italia. Oltre a lodare le innovazioni pubbliche e private, di mobilitazione collettiva e di relazioni sociali, Future4cities è un palcoscenico che mette in luce tutti quei progetti che rimarrebbero relegati in una dimensione locale. Si rivolge ad amministrazioni pubbliche, associazioni, imprese, fondazioni e gruppi di cittadini che promuovono progetti d’innovazione urbana nelle grandi, piccole e medie città, per scoprire, raccogliere e mettere in connessione le esperienze e le pratiche più innovative attive sul territorio. Ambiente, mobilità, comunità, sviluppo economico locale, innovazione, rigenerazione urbana sono solo alcune delle parole chiave nel creare una città urbana sostenibile. Ci sono quindi tanti modi per contribuire ai progetti con missione OSS 11, tramite organizzazioni o singole azioni. Ognuno può aiutare le città che ama a sopravvivere!
Fonti
Feeling safe at night in Turin – Eurocities
Putting People at the Center of Climate Action | World Resources Institute
https://www.wri.org/insights/putting-people-center-climate-action
https://www.stairwaytosdg.eu/it/sdg/11-citt%C3%A0-e-comunit%C3%A0-sostenibili#destinatari-%E2%96%BC
https://cordis.europa.eu/article/id/86698-developing-tools-for-sustainable-urban-design/it
Come cambiano le città italiane? – Atlante di Future4Cities: temi, progetti e protagonisti
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