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Le prime esperienze sessuali

Spesso il concetto di “prima volta” è principalmente associato alla perdita della verginità, idea che ruota attorno alle credenze (spesso inadeguate) della rottura dell’imene e alla visione (limitante) di rapporto sessuale “completo” se inclusa la  penetrazione. 

Scavalcando questi pre-concetti, che rischiano di ridurre e non validare le esperienze sessuali ed emotive di tutt*, chiediamoci, che significato ha/hanno la/le prima/e esperienza/e sessuale/i?

La risposta a questa domanda trova spazio nelle emozioni e nei pensieri personali di ognun* di noi, per alcun* sono fresche memorie, per altr* lontani ricordi sbiaditi.

Sicuramente però, quella/quelle esperienze hanno in qualche modo scandito un momento inteso (positivamente e/o negativamente) e nuovo, non solo per l’esplorazione della propria e altrui corporeità, ma anche per la sperimentazione di desideri sessuali e affettivi. Esplorazione e sperimentazione sono i cardini di una maturità sessuale in cui si aspira a sentirsi liber* di toccare ed esperire i propri desideri, fantasie, curiosità. 

E, vedendo la sessualità come un costrutto fluido, l’ascolto e il “ri-aggiornamento” delle proprie pulsioni affettive e sessuali diventano fondamentali per una sessualità vissuta positivamente e consapevolmente. 

Le prime esperienze promuovono processi d’integrazione identitaria della persona, desideri e rappresentazioni sessuali di sé e altri si concretizzano in un atto comportamentale e favoriscono la creazione di una sempre più consapevole identità sessuale.

Le modificazioni puberali, il contesto sociale e i pensieri sessuali innescano un cambiamento nell’organizzazione identitaria della persona. Questi cambiamenti possono essere difficili e conflittuali, considerato il carico emozionale e sociale coinvolto: apprendimento di un comportamento sessuale adeguato, rielaborazione della propria corporeità in funzione di un altr*, accettazione e ascolto di un corpo altrui, definizione di modelli di relazione affettiva e sessuale, percezione della propria sessualità ed esplorazione delle proprie preferenze. 

Quindi, le prime esperienze sessuali ci formano e aiutano a conoscere noi stess* e l’altr* , gettano le basi per un’identità sessuale matura in divenire.

  1. LA PRIMA VOLTA E LE PRIME ESPERIENZE SESSUALI

Il primo rapporto sessuale, nella concezione comune, è solitamente scandito dalla rottura dell’imene e al coito per penetrazione. Prendere in considerazione solamente questo tipo di esperienza, non solo limita lo spettro di significative

esperienze sessuali e intime, ma promuove miti e credenze sull’imene e un incorretta informazione (vedi post: IL MITO DELL’IMENE).

Le prime esperienze sessuali sono ricche di emozioni, attese, paure ed aspettative che culminano in un’esplorazione e sperimentazione della propria e altrui corporeità, desideri, fantasie, curiosità.

Le prime esperienze vedono l’attuazione di un’integrazione identitaria della persona, desideri e rappresentazioni sessuali di sé e altri si concretizzano in un atto comportamentale e favoriscono la creazione di un identità sessuale personale.

Considerando la sessualità come un costrutto fluido è fondamentale ascoltarsi ed essere aperti a sperimentare nuovi desideri, interessi e pratiche. Ascoltarsi vuol dire ri-definire e ri-aggiornare la percezione dei propri desideri sessuali e affettivi, portando col tempo, a una consapevole e positiva sessualità.

Hai qualche domanda sulle prime esperienze sessuali?

Fonti:

Bonino, S., Cattelino, E., & Ciairano, S. (2005). Adolescents and risk: behaviors, functions, and protective factors. Milano: Springer-Verlag.

Buzwell, S., & Rosenthal, D., (1996). Constructing a Sexual Self: Adolescents’ Sexual Self-Perceptions and Sexual Risk-Taking. Journal of Research on Adolescence, 6, 489-513.

Confalonieri E., Olivari M. G. (2017), Questioni di cuore. Le relazioni sentimentali in adolescenza: traiettorie tipiche e atipiche, Unicopli, Milano

Smetana, J. G., Campione-Barr, N., & Metzger, A. (2006). Adolescent Development in Interpersonal and Societal Contexts. Annual Review of Psychology, 57, 255-284

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