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Burnout (o sindrome da burnout)

Esaurimento, surriscaldamento

Stress inserito in un contesto lavorativo e/o derivante da esso, che determina un logorio psicofisico ed emotivo, con vissuti di demotivazione, delusione e disinteresse con concrete conseguenze nella realtà lavorativa, personale e sociale. La sindrome del Burnout venne inizialmente associata alle professioni sanitarie e assistenziali, per poi essere riconosciuta come associata a qualsiasi contesto lavorativo con alte condizioni stressanti.

“Il burnout aumenta man mano che il lavoro si insinua sempre di più in ogni angolo della vita—se un’ora di tempo libero può essere messa a frutto per leggere un romanzo, portare a spasso il cane o mangiare con la propria famiglia, viene rapidamente contaminata da pensieri vaganti di scadenze incombenti. Anche durante il sonno, immagini scomposte di fogli di calcolo e frammenti di conversazioni manageriali invadono la mente, mentre le dita addormentate scorrono sul piumone, come su una tastiera fantasma.” 

John Cohen, psicoanalista, The Economist 2016

SINTOMI:

  • Aumento di distanza mentale dal proprio lavoro, sensazioni negative e cinismo.
  • Ridotta efficacia professionale
  • Esaurimento emotivo
  •  Frustrazione, rabbia, irritabilità
  •  Sentirsi esausti
  • Ansia, agitazione, insonnia
  • Cefalea, problemi intestinali, dolori corporei, affaticamento, nausea

Quando si tratta di lavoro in molt* vogliono dimostrare performance sopra la media, di aver lavorato tanto e più de* altr*, ma spesso questo non fa bene, anzi, dobbiamo imparare a rispettare i nostri tempi e i nostri bisogni in quanto esseri umani. 

Il lavoro non deve insinuarsi in ogni angolo della nostra vita e condizionarci negativamente. Essere sovraccaricati dal lavoro ci  rende meno produttiv* e meno creativ*, di conseguenza è controproducente.

Abbiamo bisogno di riposo, di tempo libero e di svago, perché anche queste cose ci mantengono in salute. Molto spesso non si riflette sull’importanza di una buona salute sia fisica che mentale, addirittura, in Italia, il fatto di consultare un* psicolog* è ancora un tabù, ma dobbiamo capire che anche il nostro equilibrio psicologico ed emotivo è fondamentale nella nostra vita e anche per il nostro benessere fisico.

Non è detto che tutti sappiano di che cosa hanno bisogno per affrontare una determinata situazione, per questo è importante capire che si può chiedere aiuto, senza vergogna.

Spesso chi soffre di Burnout vive pensando di non fare mai abbastanza e di dover riempire ogni momento libero con il lavoro. Ci si sente in dovere di essere molto produttivi, fino allo stremo.

L’anno scorso l’OMS ha inserito il Burnout nell’undicesima versione della Classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) alla voce “fenomeno occupazionale” corredandolo di una serie di criteri diagnostici, ma non classificandolo come una condizione medica.

Il mondo odierno punta a grandi risultati in pochissimo tempo, ma non dovremmo forse rivalutare questo modello di produzione che ormai è diventato un vero e proprio stile di vita e una gabbia per molti? 

E’ evidente che per molte persone il lavoro sia qualcosa di invadente, sfinente, che segue un po’ ovunque.

La pandemia ha peggiorato le condizioni di diffusione del Burnout. Durante la quarantena, il lavoro è entrato con forza nelle case delle persone, che spesso vi hanno dedicato più tempo di quanto ne dedichino sul luogo di lavoro, senza avere quella separazione netta tra lavoro e tempo libero.

E’ fondamentale ricordarci che non siamo macchine, quindi non ha senso vivere come se lo fossimo.

Fonti

Vice, Ted, The Economist, BuzzFeed, WHO

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