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Womanism

Con il termine “Womanism” ci si riferisce a una teoria sociale che tiene conto della specifica dimensione quotidiana delle donne nere. Il termine fu inventato dalla scrittrice americana Alice Walker e usato per la prima volta in un racconto, “Coming Apart”, nel 1979. Da quel momento il termine ha assunto accezioni diverse.

L’idea di base è che non si possa dividere l’idea di donna dalla cultura in cui è immersa. Quando parliamo della condizione delle donne nere, specialmente africane, bisogna tenere in considerazione infatti come esse abbiano subito tre tipi diversi oppressione: di sesso, di razza e di classe. 

Il termine nasce dalla necessità di mostrare come spesso il femminismo occidentale, della prima ondata soprattutto, si sia mostrato insensibile e talvolta ostile, nei confronti delle problematiche delle donne nere. Le quali erano discriminate e considerate meno femminili delle donne bianche.

Il Womanism fa della lotta alla pornografia e del trattamento del corpo della donna come solo oggetto sessuale, in particolar modo delle donne nere, la sua principale battaglia. Insieme con la lotta al pregiudizio verso la comunità LGBTQIA+ all’interno delle comunità afroamericane.

Ad oggi il Womanism non viene considerato da tutt* come un ramo del femminismo ma come di un qualcosa a sé stante

Un aspetto essenziale di questa teoria è la dimensione universalistica e inclusiva: Alice Walker usa la metafora dei fiori per indicare che tutt* nascono allo stesso modo e vivono nello stesso mondo. Si deve quindi cercare una convivenza armonica tra uomo e donna, mantenendo comunque viva la diversità.

Celebre frase della scrittrice è “Womanist is to feminist as purple is to lavender”, ossia “la womanist sta alla femminista come il viola sta alla lavanda”. Volendo intendere come essa non si rivolga in ultima analisi solamente alle donne nere ma a tutte le donne. 

Cosa è il Womanism?

Si tratta di un termine creato dalla scrittrice Alice Walker con lo scopo di far riflettere sulla specifica condizione delle donne afroamericane e africane in relazione alla loro cultura. 

I primi movimenti femministi hanno riflettuto poco sulle problematiche delle donne nere, le quali furono completamente ignorate durante il femminismo della cosiddetta “prima ondata”. Questo perché le donne non bianche erano considerate quasi sempre meno femminili. Vennero poi incluse nel femminismo della seconda ondata in virtù soltanto del fatto di essere donne. Senza tener conto delle altre difficoltà che queste si ritrovavano a fronteggiare.

Womanist

A causa di ciò, molt* fra coloro che si definiscono “Womanist” non si definiscono al contempo femminist*: vedendo i due concetti come differenti e autonomi. Questo atteggiamento è motivato dal fatto che ancora oggi spesso il femminismo è visto come un fenomeno occidentale. Sebbene negli ultimi anni le voci del femminismo asiatico e africano siano sempre più forti, anche se poco ascoltate.

Tuttavia non è un pensiero condiviso da tutt* coloro che supportano queste idee. La stessa Alice Walker afferma “Womanist is to feminist as purple is to lavender”. Ritenendo che il femminismo altro non sia che una componente dell’ombrello ideologico del Womanism, il quale racchiude in sé qualsiasi forma di battaglia contro le discriminazioni di ogni sorta.

Il motivo alla base del Womanism

Alla base di tutto sta sempre il concepire l’essere umano in relazione al suo ambiente culturale. Nello specifico si cerca di capire la relazione esistente per le donne africane e afroamericane fra le tre forme di discriminazione che vivono: sessismo, classismo e razzismo.

Il cardine di questa ideologia è l’intersezionalità, che mira all’inclusività e all’universalismo. Gli uomini e le donne hanno lo stesso ruolo nella realizzazione di una società più paritaria. I valori e le necessità di entrambi i generi hanno pari importanza e dignità.

Fonti :

Coming apart, racconto di Alice Walker

The Color Purple, romanzo di Alice Walker

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