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MATTARELLA BIS: UN RESOCONTO DELLA CORSA AL COLLE

30 Gennaio 2022 – É il dì successivo all’elezione – o meglio, alla rielezione – del Presidente della Repubblica uscente Sergio Mattarella. Il 3 Febbraio 2022, il nuovo (ma medesimo) Presidente salirà al Colle per il giuramento ufficiale che darà il via ai prossimi sette anni di mandato. Ma come si è arrivati al Mattarella Bis?

Nonostante il cosiddetto “semestre bianco” (il periodo di tempo corrispondente agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica, durante il quale lə è vietato per legge sciogliere le Camere), periodo in cui le diverse forze politiche avrebbero potuto discutere e accordarsi su unə degnə successorə del Presidente uscente Sergio Mattarella, nell’ultima settimana si è assistito all’ennesimo e avvilente scontro tra partiti a cui il Bel Paese è da tempo abituato.

A proclamarsi sin da subito “king maker” di tale accordo, tra la coalizione di centro-destra (tra cui la stessa Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e la coalizione di centro-sinistra (tra cui il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle), è stato Matteo Salvini, attuale Segretario della Lega e Senatore della Repubblica Italiana dal 2018.

LE OTTO VOTAZIONI

A partire da Martedì 25 Gennaio 2022, lз 1009 grandi elettorз (costituitз da 915 membri della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica in seduta comune, più 58 delegatз per ogni Regione) si sono riunitз per l’elezione del Presidente della Repubblica, aз quale sarebbe servita una maggioranza di due terzi dell’assemblea (corrispondente a 672 voti) per essere elettə.

Tuttavia, sin da subito si è assistito ad una pioggia di nomi – tra tecnicз, attuali ministrз e lo stesso Presidente uscente –, ma in particolar modo ad una innumerevole quantità di schede bianche e nulle, a testimonianza del totale spaesamento in cui lз grandi elettorз italianз navigavano, in attesa di un accordo tra le coalizioni delle forze politiche. Paolo Maddalena, Marta Cartabia, Silvio Berlusconi e lo stesso Sergio Mattarella: sono solo alcuni dei nomi usciti durante il primo scrutinio.

A proposito di nomi, alla sera della prima giornata di votazioni, le forze di centro-destra hanno presentato – durante una conferenza stampa – tre nomi di possibili candidatз e personalità “di alto profilo”: si tratta di Carlo Nordio, Letizia Moratti, Marcello Pera. Nessunз di questз, tuttavia, ha ricevuto l’appoggio della coalizione di centro-sinistra e/o altrettanto appoggio daз grandi elettorз in seduta di scrutinio.

Durante le tre successive giornate, a ricevere voti sono statз: Guido Crosetto, Luigi Manconi, Pier Ferdinando Casini, Nino Di Matteo, Mario Draghi (l’attuale Premier che, se eletto a Presidente della Repubblica, avrebbe comportato la formazione di un ulteriore e quarto esecutivo della XVIII legislatura). Tra questi nomi, però, mai è tramontato il nome di Sergio Mattarella, espressione di un consistente numero di parlamentari ed elettorз che lo preferirebbero nuovamente al Quirinale.

Alla mattina del 28 Gennaio il centro-destra presenta un ulteriore nome: Maria Elisabetta Alberti Casellati, attuale Presidente del Senato che, seppur ricevendo 382 voti durante il quinto scrutinio, non ha raggiunto il quorum richiesto (ormai fissato a maggioranza assoluta di 505 voti, a seguito del terzo scrutinio).

Continuano gli incontri, le conferenze stampa, le interviste, le consultazioni esterne ed interne alle coalizioni alla ricerca di un nome da eleggere a nuovə Presidente della Repubblica e – nella notte tra il 28 ed il 29 Gennaio – è sembrato uscire il nome di Elisabetta Belloni, diplomatica e Direttrice generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (in altre parole, la Direttrice dei Servizi Segreti Italiani). Apparentemente proposto dalle forze di centro-sinistra, il nome è risultato ben accolto dalle forze di centro-destra, ma è proprio nelle ore successive a tale comunicazione che molte figure – tra cui l’ex Premier, attuale Leader di Italia Viva e Senatore della Repubblica Italiana dal 2018, Matteo Renzi – iniziano a interrogarsi sull’adeguatezza dell’attuale ruolo di Belloni col ricoprire la più alta carica della Repubblica. Difatti e da come è noto, anche questo accordo è saltato.

È stato a questo punto che Matteo Salvini ha rinunciato al suo auto-proclamato ruolo di “king-maker” e – nonostante il forte dissenso del partito di coalizione di Giorgia Meloni – accetta la rinnovata candidatura del Presidente uscente Sergio Mattarella, sebbene questi avesse espressamente indicato – nei tempi immediatamente precedenti alle nuove elezioni – di non voler ricoprire tale ruolo per un mandato bis, che secondo lui avrebbe minato gravemente l’importanza della Costituzione Italiana, sebbene essa non contenga un esplicito divieto per la rieleggibilità del Capo dello Stato.

Accertatesi del consenso alla sua rielettura, le forze politiche – il giorno 29 Gennaio 2022 – hanno rieletto a Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, durante il suo discorso post-ottava votazione, ha ringraziato quantз lo hanno eletto ed ha tenuto a specificare l’importanza delle condizioni di emergenza – economica, sanitaria, sociale – che lo costringono ad un senso di responsabilità, prevalente su qualunque prospettiva personale.

EMERGENZA POLITICA?

Alle emergenze sopra-nominate dal Presidente della Repubblica, mi sentirei di aggiungerne un’altra. L’emergenza politica che investe la nostra classe dirigente è evidente e sotto gli occhi di tuttз. E le ragioni sono diverse, ma la più importante – a mio parere – è quella che riguarda la cosiddetta “macchina politica”. Ogni elezione, ogni votazione, ogni proposta di legge è ormai trasformata in un continuo scontro tra forze politiche ed in una continua lotta tra chi vuole essere vincitorə della battaglia e mai vintə.

Abbiamo assistito all’affossamento umiliante del DDL Zan, che avrebbe salvaguardato la vita di molteplici minoranze presenti tra la popolazione italiana, trasformato in un mero gioco tra forze parlamentari. E oggi stiamo scrivendo l’ennesima triste pagina di una classe politica che non riesce a mettere da parte orgoglio e armature da combattimento per fare quello che è bene per il Paese e lз italianз tuttз.

Un capitolo a parte, invece, meriterebbe la squallida conversazione su “una donna al Quirinale”, così come molti media l’hanno soprannominata. Una strumentazione non necessaria di un problema molto più grave quale la presenza delle donne in ruoli di alto livello istituzionale e dirigenziale – di cui le destre volevano rendersi protagoniste, portandone “una” (qualsiasi) alla carica più alta dello Stato, sebbene calpestino ogni giorno diritti e richieste del mondo femminile e non. Un appiattimento, inoltre, come se bastasse tale appellativo per rendere “una donna qualsiasi” rappresentante di tutte le donne. Quando è evidente che le cause cattoliche e conservatrici non aiutino in nessun modo la lotta per la parità di genere e le lotte femministe e intersezionali tutte.

Sebbene rappresenti una vittoria sotto ogni punto di vista – in particolar modo civile e sociale, dato l’evidente orientamento conservatore di moltз candidatз a Presidente dell’ultima settimana – la rielezione di Mattarella (nonostante la sua esplicita volontà di ritirarsi) rappresenta una sconfitta per l’attuale classe dirigente con un evidente problema culturale, comunicativo e soprattutto rappresentativo, fuori e dentro le istituzioni. Non solo, nei precedenti anni molte forze politiche avevano aspramente giudicato l’allora (e attuale) Presidente in carica, segno di totale incoerenza e opportunismo nei confronti dello stesso per poter mantenere un equilibrio già precario. 

Cosa ne rimane dopo otto scrutini? Continueremo sicuramente ad assistere a scontri tra forze di coalizione e non. È di fatti già preannunciata una forte spaccatura all’interno del Movimento 5 Stelle tra le due fazioni rappresentate dai due esponenti Di Maio e Conte; così come sta tremando la coalizione di centro-destra, dove Giorgia Meloni sicuramente non lascerà che quanto appena trascorso passi inosservato, in particolar modo agli occhi deз suз elettorз.

Cosa ci aspetta sarà tutto da vedere.

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