Al momento stai visualizzando Il Privilegio

Il Privilegio

“Il privilegio è quando pensi che qualcosa non sia un problema perché non è un problema per te personalmente” David Gaider

Quante volte ci è capitato di dire o di ascoltare frasi del tipo
“ io sarei una persona privilegiata? Sono dove sono ora solo grazie al mio duro lavoro!”
“…ma io non ho nessun problema con gli omosessuali, ho anche amici gay/lesbiche!”
“ io non sono sessista, però che esagerazione le quote rosa!”

Ebbene, questi sono solo degli esempi di come praticamente il privilegio si manifesti nella nostra quotidianità e chiarificano cosa Gaider intenda con la sua definizione.

Il privilegio è un concetto insidioso perché spesso viene ricondotto all’idea di “fortuna non guadagnata” e dunque a qualcosa di disdicevole di per sè. Il privilegiato nel gergo comune è, infatti, una persona pigra, che non vuole lavorare o che lavora ma non grazie ai suoi meriti, un inett*, un incompetent*, ecc.
Proprio per questo motivo tendiamo a escludere categoricamente di considerarci privilegiati*

Nella società moderna, tuttavia, il privilegio si ricollega più propriamente all’appartenenza ad una o più “culture di maggioranza” così come risultanti dalla nostra storia ed esperienza sociale e politica (etnia bianca, orientamento eterosessuale, identità di genere maschile, abilità, religione cattolica, ecc.).

Il solo fatto di appartenere ad una di queste “culture di maggioranza” determina l’acquisizione di vantaggi e/o facilitazioni che sono tipiche del gruppo di appartenenza e non sono assolutamente frutto di duro lavoro.

es. essere nati in una famiglia benestante offre privilegi che altr* non hanno, come accedere all’istruzione o a servizi di salute mentale e medici.
es. essere nati bianchi significa essere considerati tendenzialmente rispettosi della legge fino a prova contraria 

Mentre alcun* beneficiano di tali vantaggi non acquisiti, altrettant* sono vittime di svantaggi non acquisiti (=non meritati), su cui essi hanno molto poco o nessun potere.

es. essere nat* in una famiglia molto povera non permetterà di accedere all’istruzione o servizi sanitari.
es. essere nat* neri significa essere considerat*, senza alcuna prova ,criminali o potenzialmente criminali.

Proviamo a riflettere:

  1. Sono mai stat* discriminat* per il mio colore della pelle?
  2. Sono mai stata l’unica persona della mia etnia in una stanza?
  3. Ho mai dovuto mentire sul mio orientamento sessuale?
  4. Ho mai dubitato che l’amore dei miei genitori potesse mutare per il mio orientamento sessuale??
  5. Sono mai stat* chiamat* “terrorista”?
  6. Qualcun* ha mai provato a salvarmi dalle mie credenze religiose?
  7. Mi sento a mio disagio nel mio genere biologico?
  8. Mi sono mai sentit* insicur* per via del mio genere?
  9. Sono mai stat* vittima di catcalling, molestie, abusi, violenza sessuale?
  10. Sono mai andat* a letto affamat*?
  11. Ho dovuto interrompere la mia carriera da student* per questioni economiche?
  12. Posso comprarmi vestiti nuovi solo una volta ogni sei mesi?
  13. I miei genitori (o uno dei due) sono omosessuali/divorziati/deceduti?
  14. Mi considero non attraente?
  15. Ho difficoltà a muovermi autonomamente/essere indipendente?

Se la maggior parte di risposte a queste domande è stata “no”, siamo tra le persone più privilegiate nel mondo: pur non vivendo in un mondo ideale ci è capitato di nascere con qualche spintarella in più.
Ciò non significa che dovremmo vergognarcene o sentirci in colpa per questo.
Significa solo che molte altre persone non vivono la vita con i vantaggi di cui noi godiamo e questa è una consapevolezza che deve essere sempre tenuta presente e ci deve spingere ad agire come alleati.

*Ehi… Il fatto che tu ti sia pres* la briga di leggere questo post e questa pagina significa che sei già a buon punto!!

Quindi come possiamo riconoscere i nostri privilegi?

1. Non negarne rapidamente l’esistenza / non usare il disagio come scusa per disimpegnarti: se l’istinto ti dice che è più comodo rassicurarti di non essere razzista, pensa “cosa posso fare per aiutare?”

2. Impara quando ascoltare, quando amplificare, quando parlare: sovrapporsi alla voce di chi vive una situazione di svantaggio può perpetrare le disparità; allo stesso tempo il tuo privilegio può aiutare ad amplificare quella voce e ad intervenire quando si dice qualcosa di offensivo

3. Educa te stesso e gli altri: informati, leggi, studia criticamente quanto più possibile evitando di gravare direttamente sull’esperienza di chi è quotidianamente vittima dei pregiudizi, dunque diffondi la tua conoscenza!

4. Rischia i tuoi doni a beneficio di chi non li ha avuti: questa è la modalità apparentemente più semplice ma la più rara da incontrare. Questo può vuol dire intervenire a sostegno di un collega perché abbia pari retribuzione o opportunità; oppure essere un* testimon* attiv* quando si vedono persone di un’altra etnia fermate dalle forze dell’ordine facendo sapere loro che si è lì per sostenerle e/o registrare l’interazione se necessario; oppure ancora impegnarsi in un quotidiano lavoro di decostruzione di un lessico offensivo e discriminatorio nella propria area di influenza. 

In termini spiccioli, il privilegio esiste quando un gruppo ha qualcosa di valore che viene negato agli altri semplicemente a causa dell’appartenenza ad un diverso gruppo e non sulla base di ciò che una persona ha fatto o non ha fatto (Johnson, 2006). I privilegi, spesso e volentieri, non sono visibili al loro titolare: sono semplicemente lì, una parte del mondo, un modo di vivere, il modo di essere delle le cose. 
Peggy McIntosh (#peggymcintosh) prima e Carolina Capria (@lhascrittounafemmina) poi, hanno paragonano efficacemente questo concetto ad uno zaino che ogni essere umano dalla nascita porterebbe con sé. Questo zaino, unico e diverso da tutti gli altri, contiene tutti i privilegi che ci sono stati donati.
Il fatto che però questo zaino sia invisibile per McIntosh e difficile da sbirciarne l’interno per Capria significa che tali doni quasi sempre non vengono notati, che siano dati per scontati e che non ci si chieda mai come sarebbe non averli.
Invece è importante riconoscere che il privilegio è una parte della realtà che aiuta alcun* e al contempo ostacola altr*. Comprendere e impegnarsi nell’autoriflessione e nelle discussioni sui privilegi è un passo essenziale per affrontare le disuguaglianze individuali e sistemiche nella nostra società. Dobbiamo essere consapevoli e onest* di come le prospettive personali possano o meno contribuire, anche involontariamente, a creare pregiudizi, iniquità, isolamento, povertà e violenza. 

FONTI

“Social Justice. Understanding Race and Privilege” – National Association of School Psychologists
“What Is White Privilege, Really? Recognizing white privilege begins with truly understanding the term itself.” – C. Collins  




Lascia un commento