Cucire per conoscersi

"Nonna, cosa si fa se si è disperatз?" "Si cuce, bambina mia. A mano, lentamente. Gustandosi ogni onda creata con le proprie dita." "Cucire fa allontanare la disperazione?" "No. Cucendo tu la decori. La guardi in faccia. L'affronti. Le dai forma. L'attraversi. E vai oltre." "Davvero è così potente cucire a mano?" "Certo cara. La gente non cuce più e per questo è disperata. Le sarte sanno che con ago e filo puoi affrontare qualsiasi situazione buia riuscendo anche a creare dei meravigliosi capolavori. Mentre muovi le tue mani è come se muovessi la tua anima in modo creativo. Se ti lasci trasportare dal ritmo ripetitivo del rammendo e del ricamo, entri in un vero e proprio stato meditativo. Riesci a raggiungere altri mondi. Ed il groviglio di fili emotivi dentro di te si ammorbidisce. Senza fare null'altro." "Cosa s'impara cucendo?" “Ad affrontare ogni punto. E basta. Senza pensare al punto successivo. Ci si focalizza sul punto presente, ad ogni cucitura. Che poi è quello che ci sfugge nella vita quotidiana. Siamo disperatз perché pensiamo sempre al futuro. E così facendo il ricamo diviene disarmonico, confuso, poco curato." "Sì, ma nonna... le preoccupazioni e le paure come si fanno a vincere con il cucito?" "Bambina mia… non le devi vincere. Le devi solo accogliere e comprendere. Cucendo tessi la trama della tua vita con le tue mani, sei tu a creare l'abito adatto a te stessa. Cucendo ti colleghi a quel filo sottilissimo che appartiene a tutta l'umanità e ai suoi misteri. Cucendo ti trasformi in un ragno che tesse la sua ragnatela raccontando silenziosamente al mondo tutti i segreti della vita. Intrecciando i fili intrecci i tuoi pensieri, le tue emozioni. E ti colleghi al divino che è in te e che tiene in mano l'inizio del filo." Elena Bernabè

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Psicoanalisi attraverso il gioco

Il gioco è una delle attività umane in grado di generare soddisfazione e piacere. Tuttз noi abbiamo scelto il “nostro” gioco sulla base del nostro interesse e del nostro piacere. In modo particolare lз bambinз fanno del gioco la loro occupazione e attraverso il gioco esprimono se stessз, i propri interessi e anche le proprie emozioni e stati d’animo. Melanie Klein è stata una psicoanalista nota per i suoi studi e lavori nel campo della psicoanalisi infantile; è la prima a fondare una psicoanalisi per lз bambinз con un uso metodologico del gioco, restando ancora oggi un fulcro della psicoanalisi infantile. In questo articolo analizzeremo la teoria del gioco di Melanie Klein scoprendo quanto giocare possa rappresentare per lə bambinə la scoperta di sé e del suo io interiore.

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