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Dismenorrea: soffrirne non deve essere routine

È normale soffrire per le mestruazioni?

Spoiler: no, la dismenorrea non è normale.

O meglio, dipende da ognun* di noi: nel momento in cui ci si accorge che i crampi al basso ventre, il mal di schiena, i dolori muscolari etc. limitano le nostre giornate, allora bisogna prendere questi e tanti altri sintomi come la spia di qualcosa che non va. Questa, molto brevemente, è una definizione di dismenorrea.

Sfortunatamente, il malessere fisico legato ad un ciclo doloroso viene minimizzato o peggio, è diffusa la concezione secondo la quale una “vera” donna debba soffrire stringendo i denti, perché questo è il suo ruolo.

Non poco frequenti sono frasi come “se non riesci a sopportare il dolore adesso, come farai quando sarai incinta?”, il cui unico scopo è generare un senso di colpa.

*in questo post si parlerà di mestruazioni e si cercherà di farlo con un linguaggio quanto più inclusivo possibile, poiché anche alcuni uomini transgender hanno il ciclo mestruale e sono inclusi in questo discorso.

COS’E’ LA DISMENORREA?

Per dismenorrea si intende un dolore uterino cronico che insorge con l’arrivo delle mestruazioni.

Si può dividere in:

  • Primaria (quella più frequente)
  • Secondaria (dovuta ad anomalie pelviche)

La dismenorrea primaria può portare in alcuni casi a dolori così forti da limitare la vita di alcune persone, costrette ad assentarsi dalla scuola o dal posto di lavoro.

Solitamente la dismenorrea interessa il 70% delle donne di età compresa fra i 15 e i 25 anni

Con il passare degli anni il dolore tende a diminuire per motivi diversi (come ad esempio una gravidanza).

La dismenorrea secondaria, come già detto, dipende da anomalie pelviche quali: endometriosi (la causa più frequente), fibromi, ovaio policistico, adenomiosi uterina etc.


La dismenorrea può diventare invalidante quando

  • il dolore interferisce con le attività quotidiane
  • il dolore persiste per più di due giorni
  • l’effetto dei FANS (farmaci antinfiammatori) ha durata breve
  • il dolore NON è sopportabile (la percezione è soggettiva)

Quando il dolore è intollerabile bisogna rivolgersi ad un* ginecolog*. Sembra scontata come soluzione, ma in realtà non lo è: sia a causa della negligenza del settore medico, sia per lo stigma che gira attorno alle mestruazioni.

Andiamo a capire perché.

  • L’INDIFFERENZA VERSO IL DOLORE FEMMINILE

Le statistiche sanitarie ci dicono che le donne, in generale, sono più soggette al dolore rispetto agli uomini.

Le sindromi sono più dolorose, frequenti e gravi.

Contemporaneamente però, la medicina pone minore attenzione verso il dolore femminile. Questa grave indifferenza trova origine da un lato nella ricerca medica, che ha spesso preso come soggetti di riferimento gli uomini; dall’altro lato nelle accuse rivolte alle donne di inventare i propri dolori.

Questo appena descritto è il medical gaslighting: una forma di manipolazione e violenza psicologica da parte di un* professionista sanitari*, che fa dubitare al* paziente di provare certi sintomi. Tipica del medical gaslighting è la frase “il problema è solo nella sua testa”.

  • PROBLEMI CON LE DIAGNOSI

Di conseguenza, il medical gaslighting si manifesta anche quando si parla di problematiche legate al ciclo mestruale. Tutto questo può portare a diagnosi tardive, mancanti, sbagliate e, nel peggiore dei casi, alla morte.

Basti pensare all’endometriosi, in media è diagnosticata nove anni dopo l’inizio dei sintomi.

  • UN DOLORE SILENZIOSO

Dall’altro lato, le persone che ne soffrono, probabilmente sopraffatte dalla vergogna e da un senso di imbarazzo, sottovalutano la gravità del dolore, portandole quindi a soffrire in silenzio e cercando di sopravvivere come possono. Una ricerca pubblicata sul Bmj svolta in Olanda e che ha preso in considerazione 33mila donne, riporta un dato interessante: il 14% delle partecipanti resta a casa nei periodi di dolore mestruale, mentre il restante 80% continua le proprie attività.

Silvia Young, autrice, speaker, femminista e fondatrice del FemTruth Movement, si è messa in prima linea per la battaglia per la salute delle donne, essendo lei stessa una sopravvissuta all’endometriosi.

Ha più volte sottolineato come gli studi sulla salute delle donne debbano essere revisionati, riscritti e ripensati, in modo tale da adempire a delle gravi lacune.

Il punto che solleva l’attivista è molto semplice quanto efficace: nessun* deve sentirsi sol* in questo dolore fisico e psicologico, spostando quindi l’attenzione sui bisogni dei/delle pazienti.

“Qualche volta ti dicono che non puoi avere “dolori da ciclo” o perché sei troppo giovane, troppo vecchia, hai figli, hai subito un’isterectomia, sei troppo sessuale o lo sei troppo poco”

S. Young

FONTI:

https://www.msdmanuals.com/it/professionale/ginecologia-e-ostetricia/anomalie-del-ciclo-mestruale/dismenorrea
https://www.fondazioneisal.it/dolore-nelle-donne/
https://www.wired.it/scienza/medicina/2019/08/17/dolore-mestruale-sottovalutato/?refresh_ce=
https://bmjopen.bmj.com/content/9/6/e026186
https://www.alessandragraziottin.it/it/articoli.php/Il-dolore-nelle-donne-la-scandalosa-indifferenza?EW_FATHER=19656&ART_TYPE=AQUOT
https://www.alessandragraziottin.it/it/articoli.php/Perche-i-medici-banalizzano-i-sintomi-delle-donne?EW_FATHER=25878&ART_TYPE=AQUOT
https://periodaisle.com/blogs/all/gaslighting-period-pain-is-having-serious-consequences-for-menstruators
https://www.dailycal.org/2020/03/03/medical-gaslighting-epidemic-in-womens-health-myths-of-period-pain-require-academic-discussion/
Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna: https://m.fondazionegraziottin.org/it/index_mobile.php
Fondazione ISAL, dove è possibile richiedere assistenza per chi soffre di dolore cronico: https://www.fondazioneisal.it/
Sito di Silvia Young: http://www.silviayoung.com/

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