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Lo sapevi che le generazioni hanno un nome?

“In sociologia il termine generazione identifica un insieme di persone che è vissuto nello stesso periodo ed è stato esposto a eventi che l’hanno caratterizzato. Una generazione raggruppa, cioè, tutti quegli individui segnati dagli stessi eventi, ed è distinta dal concetto statistico di coorte dal fatto di condividere un comune sistema valoriale e una comune prospettiva sul futuro. 

Definibile solo a posteriori, cioè quando la sua influenza sulla storia e nella società è terminata, una generazione è spesso in almeno una forma di conflitto con la precedente, qualità che contribuisce a caratterizzarla. Gli eventi influiscono sulla generazione che li ha vissuti, determinandone dunque un mantenimento di caratteristiche proprie di quel momento storico, culturale e sociale” (Ariès, 1979).

La sociologia da Hume a Comte (e anche dopo) si è interrogata su questo concetto da un punto di vista quantitativo, al fine di determinare la durata di una generazione ed utilizzarla come unità di misura per la storia della società. Per Hume bastava un battito di ciglia a determinare il passaggio da una generazione alla successiva. I limiti dell’approccio quantitativo sono però evidenti e sono stati ben presto messi in dubbio da Dilthey, Heidegger e Pinder, che hanno contribuito con diversi elementi alla definizione delle caratteristiche principali del concetto di generazione: l’appartenenza ad una stessa fase della vita (la contemporaneità), eventi, cause, punti in comune caratterizzanti, orizzonte comune di esperienze

In questo contesto la presenza di incastri temporali tra le varie generazioni non si configura più come un problema ed esse possono avere durate diverse ed essere compresenti allo stesso tempo. 

A partire dalla fine del XIX secolo, alle generazioni è stato attribuito un nome, sulla base delle comuni esperienze culturali, e in questo articolo le andremo ad approfondire.

LOST GENERATION (1883-1900): La generazione perduta

Definizione resa popolare dallo scrittore Hemingway nel suo libro Festa mobile. In quel volume attribuisce la frase a Gertrude Stein, che allora era sua mentore e mecenate. La generazione perduta include le persone nate tra il 1883 ed il 1900, in particolare lз Ragazzз del ‘99, che compirono 18 anni sul fronte della Prima guerra mondiale. La Prima guerra mondiale aveva interrotto un lungo periodo di pace (la Belle époque) per ragioni essenzialmente nazionalistiche. Si può dire che l’ideologia nazionalista e la corsa al riarmo furono il comun denominatore dell’agire dei politici europei di questo periodo.

GREATEST GENERATION (1901-1927)

Termine coniato dal giornalista Tom Brokaw per indicare la generazione che crebbe negli Stati Uniti durante il disastro della Grande Depressione e andò a combattere nella Seconda Guerra Mondiale, nonché coloro che diedero un contributo decisivo alla produzione di armi. Per questo tale fascia della popolazione è anche definita la ‘G.I. (dal linguaggio militare) Generation‘.

SILENT GENERATION (1928-1945)

Come giovani adultз durante il maccartismo, molti membri della Silent Generation sentivano probabilmente che era pericoloso parlare in pubblico e dire la propria opinione. Lз appartenenti alla generazione silenziosa sono notз per aver fatto parte, durante la Contestazione degli anni Sessanta, della “maggioranza silenziosa”

BABY BOOMERS (1946-1964) 

Con il termine baby boomer viene comunemente indicata una persona, di sesso sia maschile che femminile, nata durante il periodo del boom demografico tra il 1946 e il 1964, noto come baby boom, che proseguì parallelo al boom economico registrato in questi paesi nel secondo dopoguerra. Oggigiorno è abbastanza normale l’uso di identificare come “boomer” una persona nata intorno agli anni ’50/’60. 

In ambito giornalistico, mediatico e dei social network, si tende quindi talvolta a commettere l’errore, dal punto di vista storico-sociologico, di identificare come “boomers” quantз presentino determinate caratteristiche di usi, costumi e pensiero, rendendo di fatto “l’essere un boomer” una categoria antropologica. Il termine “boomer” è dunque utilizzato dalle generazioni deз natз a cavallo tra il secondo e il terzo millennio (o direttamente in quest’ultimo) come indicatore di una generazione portatrice di modi di pensare e agire conservatori, superati e persino nocivi.

GENERAZIONE X (1965-1979)

Il termine “generazione X” fu usato per un grande fotoreportage di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger ed altri fotografi della Magnum Photos. L’intenzione era quella di documentare nel 1953 la vita deз giovani tra i venti e i venticinque anni che avevano vissuto la Seconda guerra mondiale. Successivamente il termine fu usato nel 1964 in uno studio di Jane Deverson sulla gioventù britannica. Nel suo studio Jane Deverson condusse una serie di interviste con lз adolescenti del periodo. Lo studio rivelò una generazione di adolescenti che “dormono insieme prima del matrimonio, non credono in Dio, disprezzano la Regina e non rispettano i genitori”.

Tuttavia è solo con il romanzo di Douglas Coupland “Generation X: Tales for an Accelerated Culture” (1991), che l’espressione si diffonde e si stabilizza. 

Dopo il baby boom del periodo 1946-1963, gli anni tra il 1964 e il 1979 videro una diminuzione delle nascite. Questo ha fatto sì che la Generazione X fosse numericamente inferiore a quella deз baby boomers. Si è parlato di “generazione invisibile”, priva di un’identità sociale definita – da cui il titolo di “X”.

“La sola analisi demografica mostra come quella «X» sia una generazione se non proprio schiacciata, quantomeno cresciuta all’ombra dei baby boomers la quale, essendo numericamente più consistente, ha finito per imporre – grazie anche a un significativo aumento della longevità – la propria visione del mondo e la propria centralità negli assetti di potere. La generazione X, insomma, sarebbe una generazione per certi versi ‘invisibile’, priva di un’identità sociale e culturale definita e costantemente esposta al rischio di subalternità rispetto alla precedente.” (Cassina et al, 2015).

MILLENNIALS (o GENERAZIONE Y) – anni 1980-1995

Questa generazione è caratterizzata da un maggiore utilizzo e una maggiore familiarità con la comunicazione, i media e le tecnologie digitali; in molte parti del mondo, l’infanzia della generazione Y è stata segnata da un approccio educativo tecnologico e neoliberale, derivato dalle profonde trasformazioni degli anni sessanta. La generazione Y è la prima ad affrontare la “Grande recessione” ovvero la crisi economica a cavallo tra il 2007 e il 2013. Mentre Strauss & Howe nel 2009 avevano paragonato lз Millennial alla Greatest Generation, con l’avvento della recessione si è invece cominciato a paragonare lз Millennial alla generazione precedente, cioè la Generazione perduta, vale a dire quella che aveva combattuto nella Prima guerra mondiale. Se il femminismo ha contrassegnato la storia deз baby boomer, la generazione X e ancor più la generazione Y si caratterizzano invece per l’importanza del movimento LGBT per i diritti civili. Gli anni 2000 e ancor più gli anni 2010 sono quelli dove le unioni civili e il matrimonio omosessuale vengono legalizzati in diversi stati del mondo.

GENERAZIONE Z (1996-2009)

Un aspetto importante di questa generazione è il suo diffuso utilizzo di Internet sin dall’infanzia. Lз membri della Generazione Z sono consideratз come avvezzз all’uso della tecnologia e dei social media, che incidono per una parte significativa sul loro processo di socializzazione. Pertanto, sono statз definitз “nativi digitali”, termine che peraltro è stato oggetto di diverse critiche.

La Generazione Z viene chiamata anche la “True Gen” ovvero la generazione della verità. Si tratta di una generazione alla ricerca della verità e dell’autenticità che generano in essa un sentimento di libertà di espressione e di comprensione delle persone che la circondano.

Questa generazione assume secondo McKinsey&Company un comportamento basato sulla verità. Prima tra tutte le caratteristiche c’è quella di non volersi definire in un solo modo, ma piuttosto cercare modi di espressione personali autentici.

Sono radicalmente inclusivз. Non distinguono amicз incontratз online da quellз del mondo fisico. La loro vita online e offline è considerata come singola. Le communities online hanno la stessa importanza della compagnia di amicз. Si connettono tra di loro e sono dialogatorз per natura. Si interessano alle verità altrui e vogliono confrontarsi e parlarne. Infine, sono estremamente realisticз. Sono coscienti della vastità di informazioni di cui dispongono grazie alla connessione e ne fanno un buon utilizzo. Controllano, si informano e apprendono nuove verità. Potrebbero essere definitз autodidatta perchè utilizzano internet e i social media non solo per intrattenimento, ma anche per scoprire nuove realtà.

GENERAZIONE ALPHA (anni 2010-2025)

Chiamata così dalla prima lettera dell’alfabeto greco (α), è la prima generazione ad essere nata interamente nel XXI secolo. Non hanno mai visto un mondo senza tecnologie e senza accesso a qualsiasi tipo di informazione. Le loro mani toccano un tablet prima di una penna, e con le immagini, da subito, apprendono e parlano. Per questa generazione ogni pensiero e azione è immediatamente condivisibile e trasferibile. Imparano a condividere foto prima che a parlare.

Lз più grandi sono a scuola dal 2015. Il mondo che vedono è diverso da quello di tutte le generazioni precedenti: non ci sono confini e tutto accade ovunque.

Vivono la prima pandemia globale del pianeta, imparano presto la parola ‘virus’ e fanno i conti con l’incertezza e la complessità in famiglia e a scuola. Vedono in tv guerre, disastri climatici e carestie che generano sfollatз. Per questo gruppo generazionale la famiglia è un concetto/termine ampio, con tante sfumature.

Lз studiosз osservano con attenzione questa generazione, è la più veloce tra tutte ad avere accesso alle informazioni, già a 3 anni sa come cercarle e come utilizzarle, oggi a 4 anni unə bambinə può comprendere concetti semplici, scrivere e moltз sanno già leggere.

In conclusione, le generazioni descrivono la storia e ci permettono di capire comportamenti, atteggiamenti e preferenze culturali. Conoscerle è decisamente interessante, non trovi? Quale sarà la prossima generazione e cosa la contraddistinguerà?

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