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DIGITO ERGO SUM

Internet è un diritto fondamentale?

Internet è la forma di comunicazione di massa più partecipativa che sia mai stata realizzata. Questo determina una concezione assolutamente nuova e diversa dell’identità, che si articola in forma mutevole a seconda dei luoghi, dei contesti, deз interlocutorз e delle scelte identitarie che si compiono. L’identità digitale si articola sulla base di un flusso continuo di informazioni, che vanno nelle più diverse direzioni e che sono affidate a una molteplicità di soggetti che costruisce, modifica e fa circolare cose.

Il diritto di accesso a internet è da considerarsi un diritto sociale, o meglio una pretesa soggettiva a prestazioni pubbliche. Un servizio universale che le istituzioni devono garantire. Infatti internet costituisce il modo con il quale il soggetto si relaziona con i pubblici poteri (trasparenza amministrativa) e quindi esercita i suoi diritti di cittadinanza (che oggi è digitale).

Il CAD Codice dell’Amministrazione Digitale, approvato con D.lgs. n. 82 del 2005 individua una sorta di statuto deə cittadinə digitale sia per le persone fisiche che giuridiche, e che si basa sul diritto di pretendere dai pubblici uffici l’interazione in modalità digitale, al quale corrisponde l’obbligo dell’amministrazione di adeguarsi sotto profilo tecnico e organizzativo per soddisfare la pretesa deə utente. Tra le varie norme, si segnalano quella sul diritto al procedimento amministrativo informatico, il diritto di effettuare pagamenti elettronici con le amministrazioni centrali, il diritto di comunicazione tramite posta elettronica, il diritto alla qualità dei servizi in termini di informazione e comunicazione tecnologiche. 

E’ chiaro che questo nuovo modo di intendere il rapporto cittadinə-amministrazione in termini di una nuova cittadinanza digitale, deve trovare una sua piena alfabetizzazione informatica, quale diritto sociale di cui la Repubblica deve assicurare a tuttз la fruizione, e in particolare il diritto all’istruzione e il diritto allo sviluppo culturale informatico, ritenuto dalla Corte Costituzionale, “corrispondente a finalità di interesse generale, quale è lo sviluppo della cultura, nella specie attraverso l’uso dello strumento informatico, il cui perseguimento fa capo alla Repubblica in tutte le sue articolazioni” (art.9 Cost). 

In tal senso va ricordata una risoluzione del Parlamento europeo del 10.04.2008 che impegna gli stati membri a riconoscere che internet è una vasta piattaforma per l’espressione culturale, l’accesso alla conoscenza e la partecipazione democratica, alla creatività europea, che crea dei ponti tra generazioni nella società dell’informazione e, conseguentemente a evitare l’adozione di misure contrarie ai diritti dell’essere umano, ai diritti civili e ai principi di proporzionalità, di efficacia e di dissuasione, come l’interruzione all’accesso a internet. Così pure la raccomandazione del marzo 2010 destinata al Consiglio sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su internet, con la quale il parlamento europeo riconosce e afferma che internet dà pieno significato alla libertà di espressione sancita dalla carta dei diritti fondamentali dell’UE e può rappresentare una straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva. 

E sempre in tema di cittadinanza attiva (digitale) si ricorda la legge n.4 del 2004, nota come legge Stanca, relativa alle disposizioni per favorire l’accesso deз soggetti con disabilità agli strumenti informatici. L’art. 1 della legge fonda il diritto di accesso a internet sul principio di eguaglianza, qualificandolo come uno strumento di realizzazione dell’eguaglianza sostanziale deз cittadinз. Allora, negare l’accesso alla rete significherebbe ledere diritti umani fondamentali, quali la libertà di espressione, il diritto all’informazione, all’istruzione, allo sviluppo e all’eguaglianza. Quindi, il diritto di accesso a internet è una libertà fondamentale il cui esercizio.è strumentale all’esercizio di altri diritti e libertà costituzionali.

Pensate che in Finlandia, c’è una legge, in vigore dal 01.07.2010 che vede internet come diritto legale: in poche parole una connessione a banda larga di alta qualità a un prezzo ragionevole è un diritto elementare. In tal senso si stanno muovendo anche Svizzera e Spagna.

Fonti:

Frosini – Libertè, egalitè, internet / Lezioni di diritto costituzionale comparato della prof.ssa Chiara Bologna (Università di Bologna – Alma Mater Studiorum)

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