Da quando nel 2019 sono scoppiate le proteste per un Paese più democratico e con più diritti sociali, gli slogan sui muri hanno accompagnato il popolo cileno nel processo per scrivere una nuova Costituzione ecologista, femminista e plurinazionale. Tuttavia, nonostante i buoni propositi, il 4 settembre 2022 tale intento è fallito.
Questa volta si trattava di concludere il processo iniziato il 25 ottobre del 2020, quando lз elettorз decisero con il 78% dei voti che non volevano più l’attuale costituzione scritta durante la dittatura di Pinochet. Due anni dopo, la nuova proposta elaborata dalla convenzione costituente eletta democraticamente è stata rifiutata con un sorprendente 62% dei voti: uno scenario impensabile per un popolo che dal 2019 a oggi sembrava essere l’avanguardia nella disputa del potere politico.
La popolazione cilena ha votato il 4 settembre per il referendum indetto al fine di approvare o bocciare la proposta di Costituzione. Il testo doveva sostituire il precedente che risaliva al 1980 ed era entrato in vigore sotto il regime di Pinochet. Il risultato della proposta è un testo in 388 articoli che avrebbero spostato l’agenda del paese su diritti sociali, uguaglianza di genere, autonomia deз indigenз e tutela dell’ambiente, ridimensionando lo spazio del libero mercato. Avrebbero, perchè non è stata approvata. Il NO (#rechazo) ha superato il 60% e lɜ cittadinɜ hanno quindi deciso di non cancellare la Costituzione di Pinochet, rifiutando quella nuova scritta da un’Assemblea formata da 154 cittadinз.
Questa Costituzione era di fatto la più progressista del mondo, come si può leggere dagli articoli: tuttз ne hanno sempre sognato una che includesse interculturalità, ecologia, solidarietà, parità, diritti delle donne, diritti lgbtiq+ e molto altro ancora. Tuttavia, in un mondo che ha società sempre più anziane e pochз giovanз con diritto di voto, il progresso viene visto in modo negativo e si preferisce non cambiare le cose.
La nuova Costituzione in Cile è stata infatti giudicata da moltɜ troppo ambiziosa. La prospettiva di genere è presente in quasi tutto il testo: avrebbe aperto la via per legalizzare l’aborto e avrebbe introdotto elementi molto all’avanguardia. Ad esempio, lo stato cileno nel testo della nuova Costituzione viene dichiarato ecologico: sarebbero state approvate solo politiche sostenibili a livello ambientale e per proteggere e tutelare la natura si sarebbe creato un organo politico detto “defensoria”.
La decisione di scrivere una nuova Costituzione è stata presa daз cittadinз cilenз nell’ottobre del 2020, quando il 78,12% dell’elettorato ha votato al #referendum per redigere il testo che avrebbe potuto rappresentare un cambio radicale per il Cile. Ancora oggi la società cilena si basa sul modello fortemente liberista instaurato durante il regime chd da una parte ha creato un’economia tutto sommato florida, ma dall’altra ha dato vita a uno dei Paesi più diseguali al mondo.
La nuova Costituzione avrebbe potuto finalmente cambiare questo modello e, per la prima volta dopo il golpe contro Allende, avrebbe garantito aз cittadinз cilenз sanità e istruzione pubblica di qualità, pensioni dignitose e servizi di base statali.
Tra le novità principali, la nuova Carta avrebbe dichiarato il Cile uno stato “plurinazionale”, riconoscendo i diritti delle popolazioni indigene cilene – che costituiscono circa il 13% della popolazione – alle loro terre e risorse. Alle comunità indigene sarebbero stati inoltre riservati per la prima volta 17 seggi su 155 in Parlamento, mentre la bozza (ora respinta) avrebbe modificato molte istituzioni come il Senato, trasformandolo in una Camera delle Regioni.
Il nuovo testo avrebbe significato molto per i diritti femminili, introducendo il diritto all’aborto e la richiesta, contenuta nell’articolo 6, che le donne ricoprissero per legge almeno il 50% delle posizioni nelle istituzioni, così come nelle dirigenze delle imprese pubbliche e semi-pubbliche.
La bocciatura inferisce un duro colpo anche alle aspettative deз ambientalistз, che l’avevano salutata coma ‘la prima Costituzione ecologista al mondo’, poiché al suo interno conteneva norme finalizzate a preservare l’ambiente dall’estrazione selvaggia di rame e litio, proteggendo le riserve di acqua dolce (il cui accesso sarebbe garantito come “diritto fondamentale”), difendendo i ghiacciai e tutelando interessi e salute deз indigenз.
Ma come è stato possibile che lз elettorз abbiano frenato con decisione il cambiamento politico e sociale, tre anni dopo il movimento di massa e sei mesi dopo l’elezione del giovane presidente di sinistra Gabriel Boric?
Prima di tutto, la destra ha portato avanti una vera e propria campagna di disinformazione e questo ha fatto credere aз cittadinз cilenз che la nuova costituzione avrebbe dato più poteri allo Stato, quando in realtà era tutto il contrario.
Abbiamo intervistato alcunз cilenз e, secondo loro, l’articolo che faceva più paura alla maggioranza era quello relativo alla proprietà privata: in base alla nuova Costituzione, lo Stato avrebbe avuto il diritto di fare espropriazioni a beneficio dell’interesse collettivo, e per un Paese che fino ad ora ha sempre messo al centro la proprietà privata e il capitalismo come base della società, questo sarebbe stato un cambiamento troppo drastico.
Come sottolinea il Financial Times, l’estrazione del litio – componente essenziale delle batterie e dunque della transizione energetica dai combustibili fossili – è stata al centro degli interessi che hanno remato contro la nuova Costituzione. Ma c’è dell’altro: già a metà agosto i sondaggi mostravano che l’iniziale entusiasmo deз elettorз era in calo, mentre crescevano i timori che la nuova Costituzione, considerata troppo progressista, avrebbe avuto costi insostenibili e minato la coesione nazionale, e altrз temevano che l’incertezza avrebbe ostacolato gli investimenti nel settore minerario e di altre risorse naturali.
A tutto questo si è aggiunta la complessità di un documento composto da 388 articoli, 57 disposizioni transitorie e 178 pagine.
Le modifiche proposte nella nuova Carta fondamentale hanno cercato di trasformare uno dei paesi più conservatori dell’America Latina in una delle società più progressiste del mondo. Forse in modo troppo rapido per la maggioranza deз elettorз (non sono tuttз millennials e della Z-Generation, abituatɜ alla rapidità e alla veloce evoluzione del mondo).
Per il 37% della popolazione che ha approvato, il risultato di domenica è stato uno shock, un risveglio troppo brusco da un sogno condiviso e collettivo iniziato con le rivolte dell’ottobre 2019. A Santiago moltз di loro hanno deciso comunque di andare a Plaza Dignidad, simbolo e centro delle proteste nella capitale, per elaborare il lutto collettivamente. Al posto dell’empatia sono statɜ ricevutɜ dai cannoni ad acqua e dal lancio di gas da parte dei carabineros, che hanno iniziato a reprimerlз. Il Cile è fin troppo conosciuto per questi gesti che però non rappresentano il Paese: ha avuto infatti questo heritage dalla dittatura e la maggioranza della popolazione, al di là del colore politico, ha paura di carabinieri, polizia e militari, che hanno storicamente sempre agito contro l’interesse popolare.
Noi di Eduxo abbiamo raccolto gli articoli che a nostro parere sono più belli. Abbiamo visto i principi della nostra Associazione trasposti in un testo Costituzionale e siamo molto orgogliosɜ di ciò.
- “Il Cile è uno Stato sociale e democratico di diritto. È uno Stato plurinazionale, interculturale, regionale ed ecologico. È costituito come una Repubblica fondata sulla solidarietà, e la sua democrazia è inclusiva e paritaria. Lo Stato riconosce come valori intrinseci e inalienabili la dignità, la libertà e l’uguaglianza sostanziale degli esseri umani e sottolinea il loro rapporto indissolubile con la natura […]”. (Art. 1)
Amiamo questo articolo per numerosi motivi: uno Stato che inserisce principi social-democratici, interculturali ed ecologici nell’articolo numero uno della Costituzione è di gran lunga uno Stato all’avanguardia. Uno Stato che esplicita come la democrazia sia veramente demo-crazia (il potere del popolo tutto) solo se inclusiva e paritaria (ed è anche, tra le altre cose, la prima costituzione paritaria in quanto scritta per il 50% da uomini e il 50% da donne) allora la considera tale formalmente e di fatto. Una Costituzione che scrive e prescrive nelle sue prime righe il rapporto tra esseri umani e natura è una Costituzione pensata veramente per uno sviluppo sostenibile.
- “Lo Stato promuove una società in cui le donne, gli uomini e qualunque persona di qualsiasi sesso e genere partecipino in condizioni di sostanziale uguaglianza, riconoscendo che la loro effettiva rappresentanza è un principio e una condizione minima per il pieno e sostanziale esercizio della democrazia e della cittadinanza” (Art.6). “Tutte le donne, le ragazze, le adolescenti e le persone non binarie ed intersessuali hanno diritto a una vita libera dalla violenza di genere in tutte le sue manifestazioni, sia nella sfera pubblica che in quella privata, sia essa perpetrata da privati, istituzioni o agenti dello Stato […]”. (Art. 27)
Noi di Eduxo abbiamo sempre promosso l’uguaglianza sostanziale tra i generi e purtroppo abbiamo sempre riconosciuto che ad oggi donne, ragazze, bambine e persone non binarie sono più soggette a episodi di violenza di genere. Pertanto c’è molto lavoro da fare, soprattutto a livello educativo ed istituzionale.
- “Gli individui e i popoli sono interdipendenti con la natura e formano un insieme inseparabile. Lo Stato riconosce e promuove il benessere come rapporto armoniosamente equilibrato tra persone, natura e organizzazione della società” (Art.8). “Lo Stato garantisce un’educazione ambientale che rafforzi la salvaguardia, la conservazione e la cura dell’ambiente e della natura e che consenta la formazione di una coscienza ecologica”. (Art. 39)
La presente è la prima costituzione ecologica del mondo che include, tra le altre cose, il fatto che lo Stato garantisca come entità l’educazione ambientale nelle scuole, nelle università e in qualsiasi edificio, al fine di formare una coscienza ecologica, sia tra lз giovanз sia tra le persone adulte. Siamo impressionatɜ da ciò ed è grave, perchè dovrebbe essere la base nel 2022.
- “Lo Stato riconosce e protegge la famiglia nelle sue diverse forme, espressioni e modi di vita, senza limitarla a legami esclusivamente figliativi o consanguinei, e le garantisce una vita dignitosa”. (Art. 10)
In Italia oggi parliamo ancora di famiglia naturale, di rapporti consanguinei, parliamo solamente di adozione per coppie eterosessuali. Questo articolo riassume in poche righe tutto ciò che è e che dovrebbe essere la famiglia da un punto di vista legale e pratico.
- “Lo Stato riconosce e promuove il dialogo interculturale, orizzontale e trasversale tra le diverse cosmovisioni dei popoli e delle nazioni che coesistono nel Paese, con dignità e rispetto reciproci”. (Art. 11)
In un contesto sempre più nazionalista dove siamo tuttз lз unз contro lз altrз, dove a scuola siamo etnocentricз, dove studiamo solo la nostra storia e non quella mondiale, non in modo decoloniale, non in modo interculturale, è fondamentale promuovere il dialogo.
- “[…] La lingua dei segni cilena è riconosciuta come lingua naturale e ufficiale delle persone sorde, così come i loro diritti linguistici in tutti gli ambiti della vita sociale” (Art. 12). “La legge determina i mezzi necessari per identificare e rimuovere le barriere fisiche, sociali, culturali, attitudinali, di comunicazione e di altro tipo per facilitare l’esercizio dei diritti delle persone con disabilità […] (Art.28). “Lo Stato riconosce la neurodiversità e garantisce alle persone neurodivergenti il diritto a una vita autonoma, a sviluppare liberamente la propria personalità e identità, a esercitare la loro capacità giuridica e ad esercitare i diritti riconosciuti in questa Costituzione e nei trattati e strumenti internazionali”. (Art. 29)
Inserire disabilità, neurodiversità e lingue dei segni riconosciute in modo ufficiale nella Costituzione è fondamentale nella nostra contemporaneità.
- “Nessuna persona potrà essere sottoposta a sparizione forzata. Ogni vittima ha il diritto di essere cercata e lo Stato deve fornire tutti i mezzi necessari a tal fine” (Art. 22). “La sparizione forzata, la tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumane o degradanti, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità, il genocidio e il crimine di aggressione sono imprescrivibili e l’amnistia non è prevista”. (Art. 24)
Questo è un diretto riferimento alla dittatura e al fenomeno dei desaparecidos, di cui ancora il Cile non ha risposto pienamente.
- “Tutti hanno diritto allo svago, al riposo e al tempo libero”. (Art. 91)
- “Ogni persona ha il diritto di ricevere un’educazione sessuale completa che promuova il pieno e libero godimento della sessualità, la responsabilità sessuale e affettiva, l’autonomia, la cura di sé e il consenso, il riconoscimento delle diverse identità ed espressioni di genere e sessualità, l’eliminazione degli stereotipi di genere e la prevenzione della violenza sessuale e di genere”. (Art. 40)
- “Tutti hanno diritti sessuali e riproduttivi. Questi includono, tra gli altri, il diritto di prendere decisioni libere, autonome e informate sul proprio corpo, sull’esercizio della sessualità, sulla riproduzione, sul piacere e sulla contraccezione […]. Ogni individuo ha diritto al libero sviluppo e al pieno riconoscimento della propria identità, in tutte le sue dimensioni e manifestazioni, comprese le caratteristiche sessuali, le identità e le espressioni di genere, il nome e gli orientamenti sessuali-affettivi […]”. (Artt. 61, 64)
Eduxo lotta da anni per l’educazione alla piena e inclusiva sessualità e all’affettività nelle scuole, insieme allo sviluppo ufficiale all’interno dello Stato dei diritti sessuali e riproduttivi di ognunә. Vedere trasposta la Campagna Loveducation in una proposta di Costituzione è motivo di emozione per noi, in un Paese come l’Italia dove ancora non riusciamo nemmeno ad avere l’obbligatorietà dell’educazione all’affettività nelle scuole.
- “Le persone anziane hanno diritto […] di invecchiare con dignità; di ricevere prestazioni di sicurezza sociale sufficienti per una vita dignitosa; di accedere all’ambiente fisico, sociale, economico, culturale e digitale; di partecipare alla vita politica e sociale; di vivere senza abusi legati all’età; di avere autonomia e indipendenza; di esercitare pienamente la propria capacità giuridica con supporti e tutele adeguati”. (Art. 33)
- “I popoli e le nazioni indigene, in virtù della loro autodeterminazione, hanno diritto al pieno esercizio dei loro diritti collettivi e individuali. In particolare, hanno diritto all’autonomia, all’autogoverno, alla propria cultura, alla propria identità e visione del mondo, al proprio patrimonio, alla propria lingua, al riconoscimento e alla protezione delle proprie terre, dei propri territori e delle proprie risorse, nella loro dimensione materiale e immateriale, e al legame speciale che mantengono con essi, alla cooperazione e all’integrazione, al riconoscimento delle istituzioni, delle giurisdizioni e delle autorità proprie o tradizionali e alla piena partecipazione, se lo desiderano, alla vita politica, economica, sociale e culturale dello Stato”. (Art. 34)
- “L’istruzione è un processo di formazione e apprendimento permanente, indispensabile per l’esercizio di altri diritti e per l’attività scientifica, tecnologica, economica e culturale del Paese. I suoi obiettivi sono la costruzione del bene comune, la giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani e della natura, la consapevolezza ecologica, la convivenza democratica tra i popoli, la prevenzione della violenza e della discriminazione, nonché l’acquisizione di conoscenze, il pensiero critico, la capacità creativa e lo sviluppo integrale degli individui, considerando le loro dimensioni cognitive, fisiche, sociali ed emotive. Ha un carattere non sessista […]. (Art. 35)
- “Lo Stato riconosce che il lavoro domestico e di cura è socialmente necessario e indispensabile per la sostenibilità della vita e lo sviluppo della società. Costituiscono un’attività economica che contribuisce alla contabilità nazionale e devono essere considerate nella formulazione e nell’attuazione delle politiche pubbliche. Lo Stato promuove la corresponsabilità sociale e di genere e metterà in atto meccanismi di ridistribuzione del lavoro domestico e di cura, garantendo che non rappresenti uno svantaggio per coloro che lo svolgono”. (Art. 49)
- “Ogni persona ha il diritto umano di avere acqua e servizi igienici sufficienti, sicuri, accettabili, economici e accessibili. È dovere dello Stato garantirla per le generazioni presenti e future”. (Art.57)
- “Ogni individuo ha diritto all’accesso universale alla connettività digitale e alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Lo Stato ha l’obbligo di colmare le lacune nell’accesso, nell’uso e nella partecipazione allo spazio digitale e ai suoi dispositivi e infrastrutture. Ogni persona ha diritto all’autodeterminazione informativa e alla protezione dei dati personali. Ogni persona ha il diritto a partecipare ad uno spazio digitale privo di violenza. Ogni persona ha diritto all’educazione digitale, e allo sviluppo della conoscenza del linguaggio digitale/tecnologico, e anche a sfruttarne i benefici”. (Artt. 86, 87, 89, 90)
Nonostante non sia stata approvata la nuova costituzione, siamo sicuri che prima o poi il mondo sarà aperto a mettere sempre al centro l’interesse collettivo, il futuro del pianeta e delle nuove generazioni, e soprattutto i diritti, compresi quelli sessuali.