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GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE LESBICHE

TW: In questo articolo si parla in modo esplicito di violenze a stampo omo-lesbo-bi-transfobico. 

* In questo articolo verrà usato il termine “lesbica” e “persona saffica” senza sottintendere l’identità di genere della persona in questione.
Ci teniamo a precisare che qualsiasi persona che non sia un uomo cis-etero può definirsi “lesbica” e riconoscersi con questa cultura, oltre che con questa definizione.

“Persona saffica” è il termine più inclusivo perché tende a eliminare la connotazione prettamente femminile, che invece ha il termine “lesbica”, ma verranno usati in modo intercambabile per evitare ripetizioni eccessive.

** In questo articolo verrà usato il termine “donna” per facilitare la comprensione del messaggio e per evitare di essere ridondanti. Con questa parola vogliamo indicare tuttз coloro che si identificano come donne, come persone saffiche e/o persone che hanno organi genitali femminili/AFAB (Assigned Female At Birth) e che sono statз quindi educatз secondo certe norme di genere.

Cos’è?

La Giornata Internazionale delle Lesbiche* (dall’inglese “Intenational Lesbian Day”), si tiene ogni anno l’8 Ottobre.

È un giorno per celebrare la cultura, la storia e la diversità lesbica in tutto il mondo.

Ogni anno dà l’opportunità ad amicз, famiglie, alleatз e componenti della comunità di creare connessioni e celebrare l’identità lesbica.

Come è nata?

L’origine della giornata rimane incerta, ma è sicuramente nata in Oceania.

Alcuni dicono sia stata istituita nel 1980 quando la Marcia della Giornata delle Lesbiche (dall’inglese “Lesbian Day March”) si è svolta in Nuova Zelanda.
Altri dicono che sia stato scelto questo giorno perché dista 6 mesi dalla Festa delle Donne, cioè l’8 marzo.

Celebrata perlopiù in Australia e Nuova Zelanda, è caratterizzata da concerti, bancarelle e conferenze inerenti alla cultura lesbica.

Negli ultimi anni le lesbiche stanno incoraggiando la comunità a riunirsi o a mostrare sostegno donando ad enti di beneficenza che sostengono le persone saffiche.

ACON (la più grande organizzazione di promozione della salute delle persone LGBTQIA+ dell’Oceania, specializzata in prevenzione dell’HIV) ha usato la giornata per lanciare la sua campagna per la salute delle lesbiche e la rivista australiana “Lesbians On the Loose” ha recentemente usato la data per celebrare il loro ventesimo anniversario.

Perché celebrare questa giornata?

Potresti dire: “Oh no, non un altro giorno in cui dobbiamo celebrare una minoranza x” oppure: “Oh no, il Pride non era sufficiente? Hanno bisogno di una giornata tutta loro?”.

Ho deciso di scrivere di questa giornata per la peculiarità che racchiude. In quanto donne cresciute all’interno di un’educazione etero-cis-patriarcale, le lesbiche che vivono apertamente la loro sessualità sfidano quotidianamente tutti quei messaggi con cui siamo cresciutз.

Ci hanno detto che le donne non devono vivere indipendentemente dagli uomini, che le donne non devono amarsi troppo profondamente, che le donne devono essere femminili, molto, attraenti, ma non troppo.

Cosa ci è stato insegnato sulle donne che vivono e amano in modo indipendente come fanno le lesbiche? Siamo consapevoli degli atti di violenza psicologici, economici, sessuali e degli omicidi perpetrati specificamente nei confronti delle persone saffiche? O magari pensate di essere lesbiche per aver infranto qualche regola di abbigliamento o comportamento?

Il movimento globale per i diritti delle donne fatica ancora a comprende o includere le persone saffiche, vedendole più come “sbagliate”, come un imbarazzo “troppo estremo”.

Essere “out” per una lesbica comporta sempre dei rischi. Perché insistiamo sulla nostra indipendenza. Siamo punite per aver infranto le regole. Siamo ostracizzate per essere troppo radicali.

In molti paesi, essere qualcosa di diverso dall’eterosessuale è punibile con la morte. Questi includono Sudan, Iran, Arabia Saudita, Yemen, Mauritania, Afghanistan, Pakistan, Qatar, Emirati Arabi Uniti, parti della Nigeria, parti della Somalia, parti della Siria e parti dell’Iraq.

In molti altri Paesi sono in vigore divieti per la “propaganda” LGBTQIA+, dove con ciò si intende anche la banale promozione di eventi o il solo riconoscimento della sua esistenza. Questi includono Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Nigeria, Somalia, Tunisia, Iraq, Iran, Giordania, Kuwait, Libano, Qatar, Arabia Saudita, Siria, Lituania e Russia.

Questo non è un elenco completo, ma ci aiuta a comprendere ciò che abbiamo di fronte.

È un elenco di violenze verso tuttз coloro che fanno parte della comunità, ma oggi vorrei che ci concentrassimo sulle lesbiche, perché non siamo al sicuro nemmeno nei Paesi in cui, almeno sulla carta, dovremmo esserlo.

Come lesbiche e come donne, cresciamo secondo le regole, i regolamenti e i presupposti culturali specifici, e ne subiamo le conseguenze quando le infrangiamo apertamente.

TW: VIOLENZA OMOFOBICA

Se vogliamo citare alcuni esempi, nel 1984 Monica Briones, talentuosa artista cilena, ed è stata uccisa da un uomo per strada che le urlava contro perché lesbica.

Nel 2011 alcune testate, tra cui BBC News e Reuters, hanno denunciato la presenza di numerose gang in Sudafrica che sottopongono giovani lesbiche a “stupri di gruppo correttivi”.

Nel 2019, Ana Karolina de Souza Santos, 19 anni, talentuosa DJ lesbica, è stata uccisa in Brasile. Lo stesso anno, in New Jersey, Kristin Gauthier e la sua compagna Jenn Mangan sono state cacciate da un Uber per essersi baciate. Pochi mesi dopo, le foto di Melania Geymonat e della sua partner Chris picchiate a sangue in una metro di Londra hanno fatto il giro del mondo.

Il mese scorso a Moab, Utah, sono stati ritrovati i corpi senza vita di Carrol Schulte, 24, e Crystal Michelle Turner, 38, freddate a colpi di pistola perché lesbiche.

Le persone saffiche, quando più e quando meno conosciutз, sono sempre statз in prima linea nei movimenti per i diritti umani.

L’attivismo è parte della nostra identità perché siamo visibili come donne che credono nel diritto delle donne di scegliere il percorso della propria vita, di essere economicamente indipendenti, di avere o non avere figlз, di essere rispettate, essere ascoltate. Minacciamo il patriarcato parlando di questo. I governi, i sistemi legali, i singoli uomini e le bande di uomini sono determinati a punirci in quanto donne indipendenti. Viviamo visibilmente sfidando il dominio maschile. 

È responsabilità di tuttз assicurarsi che le lesbiche siano incluse nel dialogo per i diritti delle donne. Ne siamo già parte.

La nostra libertà è implicitamente legata alla libertà di tuttз.

Come celebrare questa giornata?

1. Sostieni i diritti delle persone lesbiche donando a gruppi che lottano per il riconoscimento della comunità o che promuovano la cultura saffica.

2. Informati sulla situazione della comunità lesbica nel tuo Paese.

3. Guarda documentari, film e serie tv a tema lesbico.

    Alcuni documentari eccellenti sono: “Rebel Dykes” e “Nothing without us: the women who will end AIDS”. Il primo segue un gruppo di attiviste lesbiche che si sono incontrate al Campo della Pace di Greenham Common e sono diventate artiste, performer, musiciste e attiviste nella Londra post-punk, durante gli anni ’80.
  “Nothing without us”, invece, mescola filmati d’archivio e interviste con attiviste, scienziate e studiose africane e statunitensi, rivelando come le donne hanno svolto – e continuano a svolgere – un ruolo vitale nella lotta globale contro l’HIV/AIDS.

Passando ai film, abbiamo tuttз sentito parlare di “Ritratto della giovane in fiamme” della splendida Céline Sciamma (quindi se non lo avete visto, recuperatelo).

   Se lo avete apprezzato, vi consiglio “Ammonite – Sopra un’onda del mare” e “Tove”, entrambi di stampo storico-romantico. 

Ma chi non ama una buona serie tv? In questo caso Netflix ci viene in aiuto con alcuni titoli imperdibili. “Feel Good” parla di Mae, stand up comedian che lotta contro la sua inclinazione a sviluppare dipendenze malsane, che queste riguardino persone o sostanze, e la sua ragazza George, alle prese con la scoperta della sua bisessualità e tutto ciò che ne consegue. 

   “The Bold Type”, attraverso il personaggio di Kat Anderson, riesce ad affrontare con la giusta profondità, ma senza risultare pesante, temi come il coming out, la bisessualità, la religione e l’essere una persona BIPOC.

   Infine, le celeberrime “Sex Education” e “The L Word”, che non credo necessitino più di presentazioni.

Se invece vi sentiste più radical chic e apprezzate della buona stan up comedy, non posso che consigliarvi Hanna Gadsby che con i suoi spettacoli “Nanette” e “Douglas”, entrambi disponibili su Netflix, riesce a far ridere dei nostri problemi quotidiani anche gli etero più bigotti.

4. Recupera la storia delle lesbiche con “Fuori della norma. Storie lesbiche nell’Italia della prima metà del Novecento”

Oggi è l’8 ottobre. In memoria di tuttз coloro che sono mortз, in un appello di collegamento con tuttз coloro che sono statз feritз, discriminatз, a cui è stato negato il lavoro e che continuano ad essere sorelle belle e forti.

Fonti:

https://www.bbc.com/news/uk-england-london-48555889

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