Ma a che punto siamo con la guerra in Ucraina?

Sono ormai passati più di 5 mesi dallo scoppio della guerra in Ucraina, ma se ne parla sempre di meno, nonostante il conflitto non sia ancora finito. Seppur più lentamente, l’avanzata russa continua a procedere e l’esercito sta conquistando sempre più territori. L’Ucraina non si arrende, ma le perdite umane sono enormi e ormai dipende economicamente e militarmente dall’Occidente. Inoltre, nei prossimi mesi potrebbe venire a mancare l’appoggio deз leader occidentali che stanno andando verso un inverno di crisi e di razionamento energetico, che potrebbero portare a un cambiamento dell’appoggio popolare verso Kyiv.

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Rendiamo queste elezioni più democratiche!

EUMANS, associazione che vede come co-Presidenti Marco Cappato e Virginia Fiume, che abbiamo coinvolto (e di cui trovate degli aggiornamenti video nelle nostre stories), ha lanciato una raccolta firme per le liste elettorali e la firma digitale, con l’obiettivo di rendere più democratiche le nostre elezioni. Perchè? Dopo la caduta del governo Draghi, l’Italia va a elezioni completamente impreparata: con solo poche settimane per presentare le liste, c’è il rischio che solo lɜ parlamentari possano farlo, lasciando l’elettorato senza gli strumenti per proporre un’alternativa vera. Al momento infatti sono presenti numerosi ostacoli per la presentazione delle liste secondo la legge elettorale in vigore: primo fra tutti il fatto che vengano favoriti i partiti già presenti in Parlamento e che non venga accettata la firma digitale (SPID) per la presentazione delle liste. Pertanto, l’accettazione della firma digitale è al momento l’unica soluzione per arginare gli ostacoli presenti nella legge elettorale, che prevede meccanismi fortemente discriminatori sulla presentazione delle liste. La nostra Costituzione, e con essa trattati e convenzioni internazionali, è chiara quando parla di un “pari accesso a un’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del paese” (art. 3). La sottoscrizione digitale, secondo @marcocappato, non risolverebbe il problema della democrazia rappresentativa in Italia, ma attenuerebbe una discriminazione intollerabile verso qualunque “corpo estraneo” al sistema dei partiti, che a malapena coinvolge la metà deɜ cittadinɜ. Secondo @gillafiume, “chi si candida a governare questo Paese non può che agire per il rispetto della legalità costituzionale e degli obblighi internazionali dell’Italia, obblighi che secondo le Nazioni Unite sono stati violati 10 anni fa e per cui è stata introdotta la firma digitale”. Sono più di 15 le persone che al momento stanno facendo uno sciopero della fame, rivolto al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al suo Governo, per consentire l’uso della firma digitale.

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E se si potesse votare a 16 anni?

Nel 2015 la Lega ha presentato una proposta di legge costituzionale per permettere l’esercizio del diritto di voto a partire dai 16 anni ed Enrico Letta, nel suo discorso all’Assemblea…

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Le intenzioni di Biden sono chiare: ovvero, se l’Iran tornerà a rispettare l’accordo JCPOA, gli Stati Uniti faranno lo stesso. L'accordo nucleare sembra essere a rischio. Per “JCPOA” (Joint Comprehensive…

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Big Data: come stanno cambiando la politica

Ad agosto “the social dilemma” ha squarciato il velo di Maya, portando alla ribalta la delicata questione riguardante i big data e la nostra vita “virtuale”. “I big data sono…

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Politica e Media: ma come, ma perchè?

La democrazia è una competizione tra élite che si contendono il consenso de* cittadin* in un “libero mercato delle idee”. Pertanto, l’efficacia del meccanismo di controllo democratico si fonda sul…

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Gli Stati Uniti e *l* figl* dell’immigrazione a “tolleranza zero”

Sotto l’amministrazione Trump si è assistito, tra il 2017 ed il 2018, ad una dura politica di contrasto all’immigrazione che ha portato alla separazione al confine di oltre 5.500 famiglie.…

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