Beyond Advice: Creating a Feminist Network for Real Impact 

 In a world where leadership often looks uniform and inaccessible, EDUXO’s Leading Change: Women in Politics for an Inclusive Future campaign reminds us that true leadership starts in community, and…

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Want to change the world? Learn to advocate. 

From protests to policies, advocacy takes many forms. Here’s how YOU can start.  Advocacy is a powerful form of activism that promotes social change by expanding rights, rules, and resources for…

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You Don’t Have to Fit In. You’re Here to Take Up Space.

By Isabella Sofia De Gregorio “They say young women aren’t interested in politics. But what they really mean is we weren’t invited into the room where politics was defined.” For…

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Se non ora, quando?  La politica italiana ed europea si aspetti +giovani e +donne!

Promuovere la partecipazione politica delle giovani donne in Italia e nell’UE Durante l’estate del 2024, EDUXO APS ha avviato una serie di iniziative mirate a promuovere il coinvolgimento delle donne…

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Alla Ricerca di Identità Linguistiche: Il Ruolo Cruciale di Sicilia e Sardegna a Bruxelles

🗣️ Un tuffo nell'anima di Sicilia e Sardegna! 🇮🇹 Oggi celebriamo la Giornata Nazionale del Dialetto con un appello urgente: scopri il nostro impegno nella battaglia per il riconoscimento delle lingue siciliana e sarda. 🗨️ 🌍 Sicilia e Sardegna, regioni italiane a statuto speciale che ancora attendono il riconoscimento legale delle loro lingue locali. Gli eventi tenuti al #ParlamentoEuropeo a #Bruxelles hanno portato alla ribalta la necessità urgente di riconoscere ufficialmente il siciliano e il sardo, lingue intrise di storia e cultura, ma ancora escluse dal panorama linguistico ufficiale delle rispettive regioni. 💬 Sicilia e Sardegna, custodi di una ricchezza culturale e linguistica unica, radicata nei secoli di storia e tradizioni, si trovano paradossalmente a dover lottare per il riconoscimento delle proprie lingue. Il siciliano e il sardo, nonostante rappresentino un patrimonio inestimabile, non godono dello status di lingua ufficiale, e questa mancanza di riconoscimento rischia di cancellare lentamente il legame tra queste lingue e le generazioni future, poiché non vengono insegnate nelle scuole. Leggi l'articolo sul nostro sito per capire come proteggere e promuovere questo prezioso patrimonio culturale. 📚 #Dialetto #Lingua #RSS #StatutoSpeciale #Meridione #UE #Siciliano #Sardo

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La Costituzione cilena sarebbe stata la più progressista del mondo… e invece no!

La popolazione cilena ha votato il 4 settembre per il referendum indetto al fine di approvare o bocciare la proposta di #Costituzione. Il testo doveva sostituire il precedente che risaliva al 1980 ed era entrato in vigore sotto il regime di #Pinochet. Il risultato della proposta è un testo in 388 articoli che avrebbero potuto spostare l’agenda del paese su diritti sociali, uguaglianza di genere, autonomia deɜ indigenз e tutela dell’ambiente, ridimensionando lo spazio del libero mercato. Avrebbero, perchè non è stata approvata. Il NO (#rechazo) ha superato il 60% e lз cittadinз hanno quindi deciso di non cancellare la Costituzione di Pinochet, rifiutando quella nuova scritta da un’Assemblea formata da 154 cittadinɜ. Questa Costituzione era di fatto la più progressista del mondo, come si può leggere dagli articoli: tuttз ne hanno sempre sognata una che includesse interculturalità, ecologia, solidarietà, parità, diritti delle donne, diritti lgbtiq+ e molto altro ancora. Tuttavia, in un mondo che ha società sempre più anziane e pochз giovanз con diritto di voto, il progresso viene visto in modo negativo e si preferisce non cambiare le cose. La nuova Costituzione in Cile è stata infatti giudicata da moltɜ troppo ambiziosa. La prospettiva di genere è presente in quasi tutto il testo: avrebbe aperto la via per legalizzare l’aborto e avrebbe introdotto elementi molto all’avanguardia. Ad esempio, lo stato cileno nel testo della nuova Costituzione viene dichiarato ecologico: sarebbero state approvate solo politiche sostenibili a livello ambientale e per proteggere e tutelare la natura si sarebbe creato un organo politico detto “defensoria”.

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Il senato boccia la proposta di declinare le cariche al femminile

Il 27 luglio si è discusso in Senato di alcuni emendamenti al testo della Riforma del Regolamento del Senato a seguito della revisione costituzionale concernente la riduzione del numero deз parlamentari (Doc. II, n. 12), in particolare della proposta numero 5.0.200 [già 5.7 (testo 2)] della senatrice Maiorino di aggiungere come articolo 5 bis il seguente testo, con la rubrica Disposizioni per l’utilizzo di un linguaggio inclusivo. La proposta, votata a scrutinio segreto, ha ottenuto 152 voti favorevoli, 60 contrari e 16 astenuti, non sufficienti a raggiungere la maggioranza assoluta necessaria per approvare l’emendamento. Quello che è accaduto in Senato è a dir poco scandaloso. Così la marcia dei diritti delle donne più che in avanti resta una marcia sul posto. Questo accade perchè si tratta del Parlamento: della Camera dei Deputati e del Senato, un organo di potere. Infatti, come abbiamo scritto un paio di anni fa su questi canali, «non abbiamo problemi a declinare al femminile parole come operaio, infermiere o cuoco. Nessun problema a parlare di maestra, commessa o segretaria. Questo perché le professioni citate sono lavori umili, subordinati e/o di cura. Se saliamo in alto nelle cariche, troviamo avvocato, ministro, giudice, magistrato e assessore ad esempio, il cui femminile sembra essere più ostico”. «Diamo spesso per scontato che il genere maschile sia neutro. Pensiamo che dire “tutti”, possa rappresentare anche chi non si identifica nel genere maschile, e che si possa dire “avvocato donna”, come se lз avvocatз fossero tutti uomini, e l’eccezione fosse da rimarcare, aggiungendo quel “donna” finale. La lingua italiana non è neutra. Il maschile predefinito porta con sé uno stereotipo di linguaggio che lo vede essere la norma. Il femminile è quindi qualcosa di altro, che si discosta dalla norma».

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OGGI È LA GIORNATA DEL SACRIFICIO DEL LAVORO ITALIANO NEL MONDO

L’8 agosto di ogni anno si celebra la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, ricorrenza istituita dal Presidente della Repubblica nel 2001 per celebrare, ricordare e onorare…

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Rendiamo queste elezioni più democratiche!

EUMANS, associazione che vede come co-Presidenti Marco Cappato e Virginia Fiume, che abbiamo coinvolto (e di cui trovate degli aggiornamenti video nelle nostre stories), ha lanciato una raccolta firme per le liste elettorali e la firma digitale, con l’obiettivo di rendere più democratiche le nostre elezioni. Perchè? Dopo la caduta del governo Draghi, l’Italia va a elezioni completamente impreparata: con solo poche settimane per presentare le liste, c’è il rischio che solo lɜ parlamentari possano farlo, lasciando l’elettorato senza gli strumenti per proporre un’alternativa vera. Al momento infatti sono presenti numerosi ostacoli per la presentazione delle liste secondo la legge elettorale in vigore: primo fra tutti il fatto che vengano favoriti i partiti già presenti in Parlamento e che non venga accettata la firma digitale (SPID) per la presentazione delle liste. Pertanto, l’accettazione della firma digitale è al momento l’unica soluzione per arginare gli ostacoli presenti nella legge elettorale, che prevede meccanismi fortemente discriminatori sulla presentazione delle liste. La nostra Costituzione, e con essa trattati e convenzioni internazionali, è chiara quando parla di un “pari accesso a un’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale del paese” (art. 3). La sottoscrizione digitale, secondo @marcocappato, non risolverebbe il problema della democrazia rappresentativa in Italia, ma attenuerebbe una discriminazione intollerabile verso qualunque “corpo estraneo” al sistema dei partiti, che a malapena coinvolge la metà deɜ cittadinɜ. Secondo @gillafiume, “chi si candida a governare questo Paese non può che agire per il rispetto della legalità costituzionale e degli obblighi internazionali dell’Italia, obblighi che secondo le Nazioni Unite sono stati violati 10 anni fa e per cui è stata introdotta la firma digitale”. Sono più di 15 le persone che al momento stanno facendo uno sciopero della fame, rivolto al Presidente del Consiglio Mario Draghi e al suo Governo, per consentire l’uso della firma digitale.

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Lo sapevi che le generazioni hanno un nome?

“In sociologia il termine generazione identifica un insieme di persone che è vissuto nello stesso periodo ed è stato esposto a eventi che l'hanno caratterizzato. Una generazione raggruppa, cioè, tutti quegli individui segnati dagli stessi eventi, ed è distinta dal concetto statistico di coorte dal fatto di condividere un comune sistema valoriale e una comune prospettiva sul futuro. Definibile solo a posteriori, cioè quando la sua influenza sulla storia e nella società è terminata, una generazione è spesso in almeno una forma di conflitto con la precedente, qualità che contribuisce a caratterizzarla. Gli eventi influiscono sulla generazione che li ha vissuti, determinandone dunque un mantenimento di caratteristiche proprie di quel momento storico, culturale e sociale” (Ariès, 1979). La sociologia da Hume a Comte (e anche dopo) si è interrogata su questo concetto da un punto di vista quantitativo, al fine di determinare la durata di una generazione ed utilizzarla come unità di misura per la storia della società. Per Hume bastava un battito di ciglia a determinare il passaggio da una generazione alla successiva. I limiti dell'approccio quantitativo sono però evidenti e sono stati ben presto messi in dubbio da Dilthey, Heidegger e Pinder, che hanno contribuito con diversi elementi alla definizione delle caratteristiche principali del concetto di generazione: l'appartenenza ad una stessa fase della vita (la contemporaneità), eventi, cause, punti in comune caratterizzanti, orizzonte comune di esperienze In questo contesto la presenza di incastri temporali tra le varie generazioni non si configura più come un problema ed esse possono avere durate diverse ed essere compresenti allo stesso tempo. A partire dalla fine del XIX secolo, alle generazioni è stato attribuito un nome, sulla base delle comuni esperienze culturali, e in questo articolo le andremo ad approfondire. Scorri le slide e leggi l’articolo completo cliccando sul linkinbio! In conclusione, le generazioni descrivono la storia e ci permettono di capire comportamenti, atteggiamenti e preferenze culturali. Conoscerle è decisamente interessante, non trovi? Quale sarà la prossima generazione e cosa la contraddistinguerà?

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